«Una dimensione bucolica ma anche magica. Da questi luoghi ho sentito un’energia perfetta per girare le scene». C’è anche Castel Del Rio tra i siti che si potranno riconoscere nella prima bolognese del film thriller Dark Matter, in proiezione al cinema Orione di Bologna oggi alle 21. In particolare, il famoso ponte degli Alidosi, che si staglia anche in locandina. Sarebbe dunque banale ridurlo a un paesaggio sullo sfondo, a detta dello stesso regista. «Castel Del Rio racchiude una dimensione dura e crudele – racconta Stefano Odoardi – poiché vede il luogo isolato e discreto scelto da Elena, un personaggio misterioso, per portare il bambino che ha rapito. Al contempo, con le sue bellezze architettoniche della natura, è anche il luogo che offre una dimensione di protezione e permette ai protagonisti di trovare la salvezza, mettendo in luce i risvolti di un cortocircuito familiare complesso. Un luogo quindi mistico e catartico, in cui il ponte, con la sua forma inusuale che punta verso l’alto, rappresenta un’immagine simbolica del film stesso».
Il ponte degli Alidosi
«Castel Del Rio è stata una scoperta inattesa. Bellissima e molto piacevole», racconta Odoardi, spiegando come l’ha trovata dato che lui è abruzzese e lavora in questo film con la produzione italo-olandese di Superotto film production, Orange film e KeyFilm. «Cercavo una location con una casa lungo un fiume – riprende – e l’Emilia-Romagna film commission ha suggerito il posto che si è rivelato il luogo giusto. Siamo andati a colpo sicuro».
Anche il sindaco Alberto Baldazzi, che si potrà scorgere tra le comparse, ricorda con piacere come si è arrivati a girare nel suo Comune alla fine del 2021. «Siamo in contatto con la commissione che segnala alle produzioni i siti più adeguati, e così è arrivata questa opportunità. Dopo qualche sopralluogo abbiamo individuato due luoghi. Dal ponte degli Alidosi e a un paio di chilometri più a monte, vicino al ponte della Crocetta, dove c’è un piccolo casotto privato che è stato affittato per le riprese».
Il soggiorno
Anche per questo in realtà non è stato possibile curiosare troppo, trattandosi in parte di terreni privati: «Alcune scene sono state girate nel bosco, non era possibile arrivarci. Il luogo era off limits – spiega Odoardi –. Lì avevamo il campo base. Quando abbiamo girato sotto al ponte, invece, c’erano più persone a curiosare».
La produzione si è fermata al Gallo per più di due settimane. «La strada per arrivare al set non era semplicissima. Abbiamo aiutato nella logistica», aggiunge Baldazzi. Oltre a Castel Del Rio altre due sono le location emiliano-romagnole nel film: il Tecnopolo di Modena e il laboratorio Ciclope a Predappio. Non resta che andare a vederlo, alla presenza del regista, del cast e anche del sindaco Baldazzi: «Ci sarò sicuramente», conclude sorridendo.