Imola, ultima chiamata per gli azionisti della Bio-on

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Ultima chiamata del Codacons dell’Emilia-Romagna per costituirsi parte civile nel procedimento penale contro i tre ex dirigenti della Bio-on di Castel San Pietro rinviati a giudizio – a vario titolo – per bancarotta fraudolenta impropria e per distrazione, e per tentato ricorso abusivo al credito, in vista della prima udienza dibattimentale in programma il 18 novembre. Ma anche per partecipare all’azione collettiva civile contro la società di revisione dei conti Ernst & Young (sei rinvii a giudizio).

L’associazione dei consumatori convoca un’assemblea degli azionisti dell’azienda all’albergo Airport di Bologna sabato alle 19. «Complessivamente, per il momento le parti civili che si sono costituite sono poche migliaia – osserva Bruno Barbieri, presidente del Codacons regionale –, di cui più di un centinaio si sono appoggiate a noi». Ma «potenzialmente, le parti civili che si possono costituire sono circa 30mila, perché quello era il numero degli azionisti di Bio-on. Per adesso si è costituita una parte minoritaria degli azionisti, come del resto avviene per qualsiasi procedimento penale: è sempre una percentuale molto contenuta quella che si costituisce parte civile, perché gli altri “stanno alla finestra”. In caso di condanna, però, la sentenza ha efficacia esclusivamente per quelli che si sono costituiti parte civile e non per gli altri, che devono ricominciare da zero».

Il procedimento penale

Cominciando dal procedimento pensale, «sull’ex management della società di bioplastiche di Castel San Pietro grava l’accusa di aver diffuso false notizie sulle condizioni economiche, patrimoniali e finanziarie della società e sul movimento degli affari – ripercorre l’associazione dei consumatori –, idonei a provocare un aumento del prezzo delle azioni della società, così da portare un indebito vantaggio economico stimato in almeno 36 milioni di euro». L’assemblea di sabato «è pertanto aperta l’ultima possibilità per gli ex azionisti della Bio-on di costituirsi parte civile il 18 novembre 2022, in occasione della prima udienza dibattimentale – spiega –, per ottenere il risarcimento dei danni finanziari subiti».

Azione collettiva civile

Contemporaneamente, «si apre la possibilità di agire separatamente in sede civile contro la società di revisione dei conti – ricorda il Codacons dell’Emilia-Romagna –, con buone possibilità di esito positivo». Nel corso della fase processuale che si è svolta davanti al Giudice per le indagini preliminari, infatti, si è arrivati alla «condanna (un anno e sei mesi, ndr) di un funzionario della Ernst & Young, che ha di fatto accettato la condanna patteggiando la pena, riconoscendo in tal modo i fatti contestatigli dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna circa la certificazione delle comunicazioni veicolate dalla Bio-on al mercato borsistico, legate al bilancio ed allo stato patrimoniale della società. Comunicazioni che veritiere in realtà non erano».

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