Imola, timori per le ultime piogge. Zone a rischio monitorate

I forti temporali e le piogge che da domenica continuano a interessare a più riprese il Circondario preoccupano ovviamente anche la Vallata del Santerno, territorio ancora fin troppo fragile dopo l’alluvione del 17 maggio. Il rischio è, infatti, che l’acqua caduta in queste ore possa aggravare una situazione già complicata a causa delle centinaia di frane presenti, alcune di esse ancora attive. «Per fortuna, a parte una grandinata nella parte alta del paese, le precipitazioni non hanno causato ulteriori problemi – fa sapere la sindaca di Casalfiumanese, Beatrice Poli –. Stiamo comunque monitorando le zone più a rischio». Intanto proseguono i lavori dell’Esercito sulla Sp34 “Gesso”, per la realizzazione di due bypass utili a superare gli smottamenti piombati sulla sede stradale.
Cauto ottimismo
Maltempo che, in queste ore, sta creando preoccupazioni anche a Castel del Rio, come confermato dal sindaco, Alberto Baldazzi. Cauto ottimismo, invece, a Borgo Tossignano. «Altri disagi non se ne sono verificati – spiega il primo cittadino Mauro Ghini –. Queste ore saranno però decisive per capire poi la prossima settimana se gli smottamenti si sono fermati, oppure no. Al momento le frane attive sul nostro territorio sono il 5% e ormai spero che i danni più grossi siano già stati fatti. Sono fiducioso e mi auguro che sia tutto finito, così da iniziare al più presto la delicata fase della ricostruzione».Infine, a Fontanelice «non è successo nulla di significativo, ma quando piove siamo sempre preoccupati – ammette il sindaco Gabriele Meluzzi –. Penso che quest’estate non saremo mai tranquilli». Gli occhi dell’Amministrazione sono poi sempre sulla provinciale “Casolana”, una delle strade più martoriate con più di una decina di frane dislocate in diversi punti. Anche qui si sta studiando un piano con tanto di bypass, come a Casalfiumanese. «È venuto l’Esercito e domani (oggi, ndr) avremo un sopralluogo con la Città metropolitana – conclude Meluzzi –. La situazione è complicata e non sarà semplice, perché parliamo di soluzioni provvisorie che poi dovranno diventare definitive e vanno realizzate in totale sicurezza. L’importante però è che arrivino i soldi promessi e venga presto nominato il commissario per la ricostruzione, sennò rimarrà ancora tutto fermo senza la posssibità di iniziare i lavori».