Imola, sospiro viticoltori: “Danni ridotti grazie alla prevenzione”

La capacità resiliente dei vitivinicoltori ha premiato. Questa è la testimonianza che arriva da alcune delle aziende del territorio imolese sulla conta dei danni. «Il lavoro in vigna costante e continuo – conferma Jacopo Giovannini dell’omonima cantina – ha permesso, seppur ci troviamo nella primissima collina, di non aver avuto danni alle pianti e ai filari. Lavorare la terra con dedizione e perseveranza, con consapevolezza e con cognizione tecnica ha dato i suoi frutti. Vicino a noi però ci sono terreni di altre proprietà, anche con vecchie vigne, che però non vengono lavorati e questo creerà sempre maggiori problemi. Non va bene, bisogna che chi di dovere, faccia qualcosa perché siamo noi agricoltori e vignaioli il primo presidio di sicurezza per la collina».

Scendendo verso valle anche dalla cantina Merlotta la fotografia è “rassicurante”. «Non sto scherzando – anticipa Fabio Minzolini, proprietario dell’azienda vinicola – ma tra i filari non c’è più nemmeno il fango. La terra ne aveva bisogno e il nostro lavoro e la manutenzione costante del patrimonio che abbiamo ha permesso di avere problemi. Forse anche la mancanza di rii e torrenti nelle immediate vicinanze ci ha aiutato ma questa volta ci è andata bene visto quello che si vede in giro».

Stesse considerazioni arrivano da un’altra importante realtà del territorio, quella di Fattoria Monticino Rosso. «Per fortuna non abbiamo subito danni ai vigneti. L’unica cosa che abbiamo notato – sottolinea il titolare Luciano Zeoli – è che in una notte il laghetto artificiale che abbiamo nella proprietà si è riempito e per la seconda volta da quando nel 1990 lo abbiamo costruito ha tracimato, seppur in totale sicurezza».

Infine anche dall’azienda dei fratelli Navacchia, quella di Tre Monti, le notizie che arrivano sono positive. «Nostro padre – spiega Vittorio – ci ha sempre detto che bisogna tenere lontano da casa l’acqua. Da anni quindi, ogni estate, facciamo opere costose di rinforzo dei fossi di scolo che ci hanno permesso, anche questa volta, di far defluire l’ingente quantità d’acqua arrivata senza arrecare problemi. Abbiamo una frana lungo la strada che porta a Riolo Terme (la sp 110, ndr), in fase di ripristino che ci limita negli spostamenti aziendali, ma con quello che si è visto in giro è superabile. Anche perché noi ci troviamo in fondo alla valle e quindi il rischio di altre frane è molto alto. Inoltre vigneti inerbiti e trattamenti costanti ci hanno permesso, per ora, di scamparla».

«È chiaro – conclude il vignaiolo – che siamo comunque molto preoccupati per le previsioni meteo di metà settimana prossima che non ci dicono nulla di buono. Speriamo si sbaglino perché di acqua non ne abbiamo più nessuna necessità».

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