Si alza il sipario sulla stagione del teatro Ebe Stignani di Imola. Sul palco saliranno, fra gli altri, Marina Massironi e Maria Amelia Monti, Stefano Accorsi, Gabriele Lavia, Elio De Capitani e la coppia Stefano Randisi-Enzo Vetrano. E il cartellone della rassegna “Orizzonti” al Teatro dell’Osservanza ospiterà Ascanio Celestini.
Stagione di prosa
A inaugurare la prosa sarà “Misery”, la riscrittura teatrale dell’omonimo thriller di Stephen King realizzata da William Goldman e autorizzata dall’autore, con Arianna Scommegna nella parte di Annie Wilkes, che sul grande schermo ha fruttato un Golden Globe e un Oscar a Kathy Bates, per la regia di Filippo Dini, in scena dal 30 novembre al 4 dicembre.
Fuori abbonamento, il tradizionale spettacolo di Capodanno, a cui «stiamo lavorando», assicura Luca Rebeggiani, direttore dei teatri imolesi.
Il primo titolo del 2023, invece, sarà “Il marito invisibile”, scritto e diretto da Edoardo Erba, con Marina Massironi e Maria Amelia Monti (11-15 gennaio), a cui seguiranno “Azul”, scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca, con Stefano Accorsi (24-29 gennaio), e “Il berretto a sonagli” di Pirandello con Gabriele Lavia anche regista (8-12 febbraio).
“Moby Dick alla prova” è la riduzione del celebre romanzo di Melville che Orson Welles portò in scena al Duke of York’s Theatre di Londra nel 1955, a cui Elio De Capitani – che come Welles interpreta i quattro ruoli del re Lear shakespeariano, dell’impresario teatrale, del capitano Achab e di padre Mapple – ha lavorato durante i mesi di lockdown (22-26 febbraio).
Imola sarà protagonista con “L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi”, di Francesco Niccolini, con Claudio Casadio, ambientato nell’ex manicomio dell’Osservanza (8-12 marzo), e con la coppia di attori imolesi di adozione Stefano Randisi ed Enzo Vetrano, che dopo “Riccardo 3” continuano la loro riflessione su Shakespeare con “I Macbeth”, molto liberamente ispirato al Bardo e alle stragi dei giorni nostri (29 marzo-2 aprile).
Chiuderà il cartellone “Cyrano”, di Edmond Rostand, con Arturo Cirillo. E il lungo naso per cui il personaggio è diventato famoso si è guadagnato il posto da protagonista sulla locandina della stagione.
«Grandi testi, eccelse prove d’attore e massima cura nelle scelte artistiche – commenta Giacomo Gambi, assessore alla Cultura –. Nel riportare la campagna abbonamenti in un periodo un po’ più normale, speriamo che i numeri tornino quelli pre Covid».
Altre stagioni e appuntamenti
A fianco del cartellone della prosa, lo Stignani ospiterà anche l’opera, con il “Rigoletto” dell’Orchestra Senzaspine (26 novembre), la 46ª edizione della Rassegna filodrammatiche Cars, la 44ª edizione della rassegna dialettale Avis Tina Anconelli e i concerti dell’Emilia-Romagna Festival.
Al Teatro dell’Osservanza, invece, spazio alla rassegna “Orizzonti” a cura dell’associazione imolese Tilt, con tre spettacoli di compagnie professioniste – fra cui spicca “Museo Pasolini” di e con Ascanio Celestini (4 febbraio) – e due nati dai laboratori del gruppo, e alla nuova rassegna per le famiglie “Favole all’Osservanza” nata da una collaborazione con Accademia perduta, con otto titoli fra dicembre e marzo.
«La convinzione che il teatro di Imola è lo Stignani e il Teatro dell’Osservanza è un altro luogo non ci appartiene – sottolinea Gambi –. Sono due teatri che permettono l’accrescimento culturale della città allo stesso modo».