Imola scopre la ricetta per non buttare il cibo

Imola

“Too good to go”, letteralmente “troppo buono perché vada” (sprecato). Il nome dell’applicazione che da un mese si sta diffondendo a macchia d’olio anche a Imola restituisce l’idea alla base del progetto. La proposta è semplice quanto efficace. I negozi, principalmente di alimentari, propongono l’invenduto del giorno e i prodotti più prossimi a scadenza a un prezzo inferiore, dalla metà a un terzo del costo pieno. Dal canto loro i clienti acquistano “al buio” una “magic box”: al momento dell’acquisto, infatti, non si sa quali prodotti si troveranno al suo interno. Di certo c’è però la consapevolezza di aver contribuito a contrastare lo spreco alimentare risparmiando. Tutto tramite il cellulare. L’applicazione è risultata particolarmente adatta a questo periodo, anche per la facilità del pagamento digitalizzato. Complice l’effetto economico della pandemia e delle restrizioni, nell’ultimo mese la mappa che mostra i locali aderenti si è riempita di puntini verdi anche a Imola. I primi a spuntare sulla cartina furono il negozio di frutta e verdura Verde self, il panificio Ceroni di Ponticelli e il bar Fini, che hanno “salvato” finora rispettivamente più di 250 e 100 magic box. Oggi sono circa una dozzina gli aderenti, tra cui il Caffè del Grillo, il negozio di frutta e verdura di Manara e persino il NaturaSì. «È un’iniziativa molto comoda che permette di andare incontro a chi è più in difficoltà riducendo lo spreco in un periodo in cui la vendita non è la solita – spiega Andrea Morara, figlio e socio del titolare del Caffè del Grillo, dove si può acquistare una scatola a 2.99 euro anziché 9 –. Il cliente così si porta a casa una bella colazione. Riduciamo al minimo anche la plastica, perché mettiamo le paste direttamente nel sacchetto di carta». In molti stanno attenti al packaging. «Consegniamo frutta e verdura direttamente nella cassettina – racconta Daniele Manara, titolare dell’omonimo negozio in via Orsini –. Subito ero scettico ma in un mese abbiamo fatto circa 70 vendite. Non ci si guadagna perché si vende a un terzo, ma in questo modo non si sprecano le rimanenze». Per il negozio biologico NaturaSì ha significato anche avvicinare nuovi clienti: «La risposta è più che positiva, non facciamo in tempo caricare una busta che dopo qualche secondo è già prenotata – racconta la titolare della sede Paola Zanellati –. Perlopiù sono acquirenti che non vediamo spesso, i nostri clienti erano già abituati a cercare i prodotti in prossimità di scadenza col bollino. Abbiamo aderito per il messaggio che si veicola: un prodotto, anche se prossimo alla scadenza, ha un valore intrinseco che va rispettato, non vale meno».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui