Imola, scatta la corsa degli over 40 alla terza dose

Archivio

Quasi una vera e propria corsa, comunque la risposta all’apertura delle liste per prenotare la terza dose, da parte degli over 40 c’è stata. Fino alle 17 di ieri erano già state prenotate 1.638 dosi. La scelta dell’Ausl imolese è stata quella di aprire una finestra di tempo più ampia possibile, cosicché chi oggi non sia ancora arrivato allo scadere dei 180 giorni dalla sua seconda dose di vaccino e abbia già deciso di accedere alla terza, potrà prenotare tenendo presente questo lasso di tempo necessario, fino a febbraio prossimo. La raccomandazione da parte dell’Ausl è proprio questa: rispettare i 180 giorni dalla somministrazione dell’ultimo vaccino. I controlli incrociati di verifica vengono comunque fatti, ma per evitare sovrapposizioni, o la necessità di dover rinviare qualcuno che ha occupato intanto il posto senza però essere “in pari” con i tempi necessari, agevola il lavoro dell’azienda sanitaria e non crea intoppi consentendo al contempo arrivare preparati alla scadenza.

Sedi vaccinali

Ad oggi per chi prenota una terza dose all’Ausl di Imola ci sono mediamente 14 giorni di attesa. Per il momento è stata potenziata l’attività dei centri vaccinali operativi, vale a dire quello dell’Osservanza e quello a Castel San Pietro. Qui adesso si somministrano vaccini dal lunedì al sabato dalle 8 alle 18.30. Al momento i flussi non hanno reso necessario aprire anche la domenica, mentre si sa già che gli stessi hub vaccineranno anche l’8 e il 31 dicembre. A ieri le vaccinazioni complessive sul territorio imolese avevano raggiunto quota 212.106, di cui circa 10.530 sono già terze dosi.

Contagi e ricoveri

Intanto il virus ha ripreso forza, come un anno fa in questa stagione. Anche l’ultima settimana, come quella precedente, ha visto il ricovero all’ospedale di Imola di una dozzina di pazienti contagiati e con sintomi da Covid. L’Ausl di Imola continua a “centralizzare” i pazienti più gravi sia al reparto malattie infettive che alla terapia intensiva (oggi sono 4 i pazienti ricoverati) dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Contestualmente ha però anche implementato ulteriormente il reparto destinato a persone con Covid creato in seguito al focolaio scoperto nelle scorse settimane. Qui sono state trasferite inizialmente le 8 persone contagiate in Medicina e Geriatria, i posti sono poi stati aumentati a 14 e ora a 28, non sono comunque tutti occupati. Ma sono disponibili nell’eventualità di una ulteriore recrudescenza della pandemia. Con la giornata di ieri, che ha aggiunto al conto complessivo 56 nuovi contagi, sono stati quindi 198 i casi registrati nei giorni 20, 21 e 22 novembre. Ingente la mole di test eseguiti: 2516 test molecolari e 1208 test antigenici rapidi refertati che hanno portato a individuare positivi 51 persone fino a 14 anni, 12 tra i 15 e i 24 anni, 31 tra i 25-44 anni, 49 tra i 45 e i 64 anni e 55 dai 65 anni in poi; 48 al momento della diagnosi erano già isolati, 50 riferibili a focolai già noti e uno importato da un’altra regione. Sono 137 i guariti e 551 i casi attivi; in tutto 14.569 i casi totali da inizio pandemia.

«Abbiamo lavorato tutto il giorno iniziando a prendere le prenotazioni» confermano un po’ tutte le farmacie imolesi interpellate ieri e in alcuni casi si sono create anche code di attesa. «Dal primo mattino – commenta la direttrice della farmacia Pedagna, Paola Martini – abbiamo avuto un flusso ininterrotto di persone che hanno fatto la prenotazione. Difficile quantificare quante esattamente, ma confermo un grande affluenza. Ci sono poi anche tante persone che richiedono il tampone. Vista la situazione molto diversificata è anche impossibile dire il tempo di attesa medio per l’appuntamento visto che si deve fare il calcolo in funzione della data di scadenza dei sei mesi dalla seconda iniezione». In centro storico la fotografia è la stessa: «Da noi – spiegano dalla farmacia di via Appia – le richieste stanno andando bene. Sono veramente tante le persone che si vogliono vaccinare». Anche nella realtà di San Prospero la dottoressa Leda Baroncini conferma «una continua fila di persone durante l’intera giornata. In alcuni casi riusciamo a prenotare entro pochi giorni dalla scadenza dei sei mesi in altri i tempi si allungano un po’ di più». Infine c’è una questione che il presidente di Sfera, la società che raggruppa tutte le farmacie comunali, Roberto Rava mette in evidenza precisamente quella «da un punto di vista operativo per le vaccinazioni non sappiamo ancora cosa potremmo fare anche noi come farmacie».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui