Imola, ristoranti da tutto esaurito per Natale e Capodanno

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«Siamo già al completo». I ristoranti fanno il pienone per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. Quest’anno l’atmosfera intorno alla tavola è più serena delle scorse festività: sono tornate le tavolate e il Covid sembra un ricordo del passato sebbene le infezioni spaventino ancora. E se la voglia di festeggiare con un pasto preparato a regola d’arte al ristorante è rimasta, il freno talvolta arriva dal portafogli. In ogni caso le prenotazioni non ne hanno risentito. A Imola, infatti, quasi ovunque non è rimasto nemmeno un tavolo libero.

Pienone

Per chi si fosse deciso all’ultimo a prenotare per il pranzo natalizio o per Capodanno ci sono brutte notizie. A Imola è quasi tutto pieno, e già da settimane. Come al San Domenico: «Siamo andati benissimo. È tutto esaurito da tempo sia per il pranzo del 25 che per il cenone del 31 dicembre», risponde Francesca, una dipendente del locale blasonato che ha recentemente riconfermato due stelle Michelin.

Addirittura, all’Osteria Callegherie «i clienti prenotano un anno per l’altro – racconta il titolare Leonardo Mantovani –. Anche quest’anno è andata molto bene. I miei dieci tavoli sono pieni. La clientela ormai è quasi intima, si conosce, e ogni anno saluta con l’augurio di ritrovarsi l’anno successivo. E così accade. Se avessimo dovuto accettare tutte le richieste per il pranzo di Natale sarebbero serviti sette ristoranti».

Occhio al prezzo

Il tutto esaurito lo raccoglie anche Marino Pasquali, titolare della Tenuta di Poggio Pollino, che nota però un’attenzione delle famiglie alla spesa. «Siamo pieni da due settimane, però la gente guarda di più alla spesa. Per questo con qualche sacrificio ho scelto di abbassare il prezzo del menù fisso dai 38 euro dell’anno scorso ai 35 di quest’anno, vini compresi – racconta, spiegando che talvolta nemmeno questo basta –. Ci sono anche richieste di mezzi menù e parecchie da asporto: mangiando a casa magari si risparmia sul vino e sul coperto. È vero che mentre l’anno scorso la voglia di uscire era talmente tanta che non si badava troppo al Covid, quest’anno c’è anche chi teme le infezioni adesso in rialzo, però noto anche la fatica economica».

Gruppi, turni e discoteca

Anche la “conformazione” al ristorante è cambiata dall’anno scorso, quando le ultime restrizioni imponevano un limite numerico ai tavoli e al resto pensava il timore dei contagi. «Abbiamo di nuovo prenotazioni di tavolate per Capodanno, come una volta», fa sapere Malvina della Pizzeria Ca’ Do.

Un’intuizione gradita è stata quella di Orazio Galanti, proprietario di Hostaria 900. «Quest’anno abbiamo fatto il menù fisso solo a Natale mentre a Capodanno facciamo due turni alla carta, dalle 19.30 e dalle 22.30: evidentemente ci abbiamo preso. È rimasto solo qualche posto per il 31 dicembre ma pare i nostri clienti preferiscano questa formula che va incontro alle varie esigenze. C’è chi preferisce tornare a casa per il brindisi in famiglia e chi invece rimane fuori a festeggiare».

Qualcuno poi ha preferito direttamente la formula “cena più festa”, come quella proposta con la serata Vivir dal Molino Rosso: «Solo per la cena siamo a circa 450 coperti, ma stanno aumentando. Per l’entrata dopo cena invece non prendiamo prenotazioni, lo vedremo la sera stessa», spiega la responsabile Mascia Galassi. Non serve aspettare tanto però per intuire che a Imola sarà certo una festa.

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