Imola, rinasce il giardino del Vescovado

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Terminerà giusto in tempo per l’inaugurazione ristretta di sabato prossimo con il vescovo Giovanni Mosciatti e il sindaco di Imola Marco Panieri, il restauro del giardino storico del Palazzo vescovile cominciato circa 8 mesi fa. Per l’inaugurazione vera e propria al pubblico, invece, bisognerà attendere sabato 5 giugno, giorno dal quale vi si potrà accedere negli orari di apertura del Museo diocesano. Il giardino sarà intitolato a monsignor Signani: «Purtroppo non potrà vederlo con noi, era un progetto a cui teneva molto – ha raccontato il conservatore del giardino Marco Violi –. Definì “un miracolo” l’ampia partecipazione di enti, istituzioni e dei tanti privati che hanno reso possibile un restauro così complesso. I main sponsor sono la Fondazione della Cassa di risparmio di Imola e la Clai, ma ce ne sono tanti altri, tra cui Cna e Ascom. Alcune ditte poi hanno offerto gratuitamente la manodopera, come la Pmvc. Le persone hanno capito lo spirito dell’intervento: la restituzione di un giardino privato dallo straordinario patrimonio naturale alla fruizione della collettività. In quest’ottica si colloca il concerto dell’Emilia-Romagna festival del 21 giugno, col quale sarà inaugurata l’arena dei concerti». La quasi totalità delle piante introdotte sono state “adottate” da privati, in un restauro «filologico» del giardino. Non esiste un elenco preciso delle piante presenti tra il ‘700 e l’800, ma sono oltre 600 le piante presenti, di cui una cinquantina di agrumi che ricostituiscono l’antica limonaia, alcune sono secolari. Si tratta di una vera e propria cattedrale vegetale, dove le siepi sono i muri, le palme, i cipressi, i lecci, gli olivi e l’obelisco centrale sono le colonne, sormontate dalla volta del cielo». G.B.

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