Imola, quei balconi sulla Rivazza: il Gp visto da casa

Imola

IMOLA. In un circuito blindato, in queste poche ore ancora libere per il passaggio, pochi sono i curiosi che si aggirano nelle strade esterne al tracciato, alcuni con vessilli indossati dedicati al cavallino rampante, altri solo per scopo di curiosità. Poche persone presenti tranne quei fortunati residenti che possono godere di sguardi privilegiati, tra via Rivazza, viale dei Colli e via Bergullo sui propri idoli sfreccianti sulla lingua d’asfalto dell’Enzo e Dino Ferrari. Gli assembramenti lungo il perimetro sono ricordi perché da tempo questa consuetudine non si ripete. Almeno non con i numeri di una volta. In primis perché il Gran premio, a Imola, è mancato per 14 anni dopo il 2006, un po’ perché l’interesse generale è «comunque scemato», parola dei residenti, un po’ perché i controlli si sono intensificati e, in ultimo, anche perché il Covid non è ritenuto un «ospite ben accetto». Si diceva come ormai siano lontani i ricordi di assembramenti sui terrazzi e nei giardini affacciati sulla pista, di tribune allestite su impalcature provvisorie e a volte anche al limite della stabilità e lo attestano alcuni dei residenti che oggi vivono nei palazzi che distano a poche decine di metri dall’autodromo cittadino nella zona, forse più efficacemente panoramica, che è la Rivazza.


Casa nuova con vista
Che qualche appassionato, anzi in questo caso appassionata, ci sia ancora, e addirittura faccia investimenti personali e residenziali anche in funzione della possibilità di poter vedere dal proprio balcone i bolidi sfrecciare sull’asfalto, lo testimonia la giovanissima Isa. «A me il rumore dei motori, siano a due o a quattro ruote, non dà nessun fastidio, anzi: ho acquistato proprio questa casa, a febbraio di quest’anno, perché sono un’appassionata e non vedo l’ora di godermi questo meraviglioso spettacolo». Succede anche questo a Imola «vivo da sola in questo appartamento ma per l’occasione ci sarà anche la mia famiglia. Sarà un’emozione unica attesa da tanto tempo». Nel frattempo, Gemmi, signora in tenuta da footing e intenta nell’allenamento quotidiano ci tiene a far sapere che «a me, che abito qui, i motori piacciono ma potrebbero però mettere le barriere antirumore che hanno fatto alla variante alta anche da noi».
Sotto l’ombrellone
Poco distante, un ombrellone aperto, più per speranza che per necessità visto il clima, su un davanzale al secondo piano di un palazzo in via Rivazza ripara nonno Vanes, la consorte e la nipotina, che sbirciano tra i due grandi alberi del cortile in direzione della pista. «Questo appuntamento non ce lo perdiamo, visto che possiamo è meglio vederlo dal vivo che in tv, no? Lo faremo assieme ai nostri figli e nipoti e chi pensa che il rumore sia insostenibile diciamo che non hanno capito nulla, lo spettacolo è entusiasmante».
La memoria storica
Seduto sulla sedia, binocolo alla mano, Sergio nella sua casa in via dei Colli aspetta anche questa volta che i semafori rossi si spengano. «È una vita che da questa casa, forse la più antica tra quelle presenti in questa strada, guardo le gare. Mi ricordo grandi campioni e gare memorabili, tutte ammirate da quassù. Ricordo anche come negli anni passati erano centinaia e centinaia le persone che con mezzi di fortuna si creavano appigli e impalcature lungo i muri in cemento pur di vedere sfrecciare le auto». Altri tempi in cui, ricorda un altro residente in via Rivazza, «si era soliti ospitare in casa il pubblico, a volte – se la ride Silvano – anche dietro compensi elargiti spontaneamente dagli ospiti».
Famiglia al balcone
All’imbocco della salita di via dei Colli, strada che porta alla variante alta c’è l’ultimo palazzo che permette una visuale nitida sulla mitica curva Rivazza prima del rettilineo finale del circuito. Qui, al terzo piano, quattro giovani aspettano le macchine in pista. Sono Luca, Denise, Andrea e Federico, fratelli e parenti. «Siamo da sempre amanti di queste manifestazioni, anche i concerti a dir la verità, ma la Formula 1 è sempre un’emozione. In questi tre giorni – ci dice Denise – saremo sempre qui fuori qualsiasi tempo ci sia». Lo faranno assieme «alla famiglia» che è bella numerosa visto che anche l’altro appartamento, posto di fianco, è degli zii. «Saremo tutti assieme, per la seconda volta nella nostra vita, visto che le ultime volte che la Formula 1 aveva corso a Imola o eravamo veramente piccoli o non eravamo ancora nati».

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