Imola, prova a entrare nel suo appartamento ma ci trova 4 persone e la serratura cambiata

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Va a controllare che nell’appartamento di cui è proprietario sia tutto in ordine e scopre che è occupato abusivamente da quattro tunisini, fra cui un richiedente asilo politico, due immigrati irregolari perché entrati nel nostro Paese senza il visto di ingresso obbligatorio per chi proviene dalla Tunisia, e un destinatario di un provvedimento di espulsione emesso dalla prefettura di Ferrara lo scorso anno ritornato in Italia senza alcuna autorizzazione da parte del ministero dell’Interno prima del periodo di allontanamento di cinque anni stabilito dal decreto. La Polizia ha denunciato i quattro uomini classe 1980, 1984, 1994 e 1997 per invasione di terreni e di edifici e per danneggiamento aggravato, due di loro – quelli del 1984 e del 1997 – anche per presenza irregolare sul territorio nazionale, e ha arrestato l’uomo classe 1980, che è stato condannato per direttissima a otto mesi lunedì scorso e trasferito a Milano per l’espulsione definitiva in Tunisia. I due uomini classe 1984 e 1997, rientrando nei tempi indicati dalla normativa, hanno presentato a propria volta una richiesta di asilo politico.

Serratura cambiata

Sabato mattina il proprietario dell’appartamento in centro storico a Imola, completamente ammobiliato però vuoto, si è reso conto che qualche cosa non andava quando ha cercato di aprire la porta e si è accorto che la serratura era stata cambiata. Poco prima aveva già notato un vetro che si affacciava sul pianerottolo rotto, però sul momento non aveva attribuito la cosa a un gesto doloso. Ma sentendo delle voci provenire dall’interno si è convinto che il vetro rotto e la serratura cambiata fossero due elementi collegabili fra loro, e ha immediatamente chiamato gli agenti del commissariato di via Mazzini, che sono intervenuti sul posto con una volante.

Aiutati da un connazionale

Secondo quello che i quattro tunisini hanno raccontato agli uomini al comando del dirigente Luciano Di Prisco, a trovare loro una sistemazione in quell’appartamento, in cui si trovavano già da qualche giorno, sarebbe stato un connazionale, conosciuto in un bar e che ha chiesto 2.000 euro (500 euro a persona) di “affitto”. Sono in corso le indagini per arrivare all’individuazione e all’identificazione dell’uomo.

Espulsi ma rientrati

Si tratta della seconda operazione in poco tempo che ha porta la Polizia ad identificare persone espulse dal nostro Pese rientrati in Italia prima dei tempi stabiliti dai provvedimenti. Nel caso precedente, con la collaborazione dell’Ispettorato del lavoro, gli agenti avevano scoperto un albanese che lavorava in maniera irregolare in un’azienda cittadina.

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