Imola, podistica Tre Monti la corsa per ripartire
«La gara della ripartenza». È con questo slogan, chiaro e sposato da tutti, che ieri all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari sono stati tolti i veli alla 52ª edizione della podistica Tre Monti, tornata al proprio posto dopo l’anno di stop imposto dalla pandemia. In un mondo che, giustamente, non smarrisce il legame con la tradizione dando voce ai due fondamentali Leo della sua storia, il creatore Leo Monduzzi e l’organizzatore di alcuni decenni Leo Zanuccoli, si percepisce con forza l’esigenza di ripartire da capo. «Attualmente siamo sui 120 iscritti alla competitiva – spiega Marino Casadio, attuale numero 1 della Tre Monti –, numeri ben lontani da quelli ai quali eravamo abituati, ma in linea con le gare regionali in questo periodo. Bisogna vincere certe paure naturali e, lasciando tempo al tempo, tornare alla socialità di prima. Noi per questo abbiamo deciso di dividere il programma in due giorni, forti degli oltre 100 volontari e di una struttura impagabile come l’Autodromo».
Nel Dna della città
L’essenza della Tre Monti l’ha spiegata bene il sindaco Marco Panieri, che insieme a tutti gli organizzatori ha poi ringraziato la Clai quale sponsor principale: «La Tre Monti è una gara storica, ormai nel Dna della nostra città. Il ricordo delle 5000 magliette colorate del 2019 funge da auspicio per il futuro, perché lo sport è vita e correre la Tre Monti significa tornare a vivere. Io parteciperò alla camminata di domenica mattina per godermi questa atmosfera».A raccogliere il guanto di sfida lanciato dal primo cittadino ci ha pensato il padrone di casa, ovvero il direttore dell’Autodromo Pietro Benvenuti: «Anche io affronterò la camminata non competitiva e vedremo come andrà a finire con il sindaco. Battute a parte, oggi è sempre più difficile mettere assieme le persone e per questo allo staff della Tre Monti va il mio massimo rispetto e la piena disponibilità dell’Autodromo con i propri spazi. Diventare una struttura polivalente è ormai la nostra mission”.