Imola, parrucchieri da oggi chiusi dopo due giorni di superlavoro

Imola

IMOLA. Per le categorie commerciali e artigiane, i cambi di colore improvvisi, le chiusure obbligate e l’evoluzione delle regole da adottare sono state e sono un delirio. Tra queste c’è anche il mondo dell’acconciatura. Parrucchiere e barbieri dovranno appoggiare sui lavelli forbici e pennelli per almeno una quindicina di giorni da oggi.
Lo scoramento
Per alcuni di loro, come Michela titolare del salone Zena «definire un delirio e psicologicamente massacrante quello che abbiamo fatto in questi ultimi giorni è dire poco. Ci hanno detto che dovevamo chiudere mercoledì, e quindi abbiamo chiamato tutti i nostri clienti che avevano prenotato nei giorni in cui dovremo stare chiuse per farli venire, poi che potevamo lavorare anche giovedì e venerdì. Di fatto abbiamo lavorato in 18 per 12 ore al giorno». Anche Isabella, titolare di Flayr parruchieri testimonia come «a causa delle comunicazioni arrivate a tardo pomeriggio abbiamo lavorato da mercoledì a venerdì per fare in modo di concentrare il più possibile le diverse persone che avevano prenotato nei giorni in cui saremo chiusi. È stato un tour de force, soprattutto perché non sempre i clienti sono stati immediatamente raggiungibili. In questi giorni di chiusura continueremo a consegnare a domicilio i prodotti a chi lo richiede». Per Davide di Orma parrucchieri «in questi ultimi giorni, alla notizia della chiusura imposta, ci siamo organizzati per riuscire a rispondere alle esigenze della nostra clientela anticipando le prenotazioni prese e fissate nelle settimane di chiusura. La nostra attività e la nostra forza è quella che offriamo qui nello studio per cui seguiremo ovviamente le indicazione del Dpcm e chiuderemo senza offrire servizi di consegna a domicilio di nessun genere».


Si punta sul delivery
Per far fronte a questo periodo in cui pettini e phon dovranno rimanere “attaccati al chiodo” sono diversi che punteranno sull’offerta online di alcuni servizi legati al benessere e alla piega dei capelli. Un esempio è sempre il salone Zena che conferma come «non lo avevamo fatto nelle volte precedenti, ma adesso, da lunedì, partiremo con l’e-commerce e la consegna a domicilio. Oltre ai prodotti come shampoo, balsami e lozioni ai clienti offriremo anche preparazioni di colore pronte all’uso che poi ognuno applicherà a casa propria». Una dinamica più o meno proposta anche da Ago e Gloria parrucchieri. «Per quanto riguarda l’attività in loco ovviamente sarà sospesa – spiega il titolare Agostino Buscaroli – mentre continueremo a recapitare a casa i prodotti ai clienti che ce lo chiederanno».
La questione abusivi
Per le attività del mondo dell’acconciatura oltre al danno di dover tenere chiuso per almeno due settimane c’è anche la beffa. E questa si chiama abusivismo. «Sappiamo – confermano un po’ tutti i professionisti regolari del settore – che questo momento di chiusura non farà che aumentare l’offerta del nero e di chi professa abusivamente. Sappiamo che lo si è fatto nel primo lockdown e sappiamo che si ripeterà anche questa volta. Molti porteranno a casa il prodotto per capelli richiesto e poi, magari, un’aggiustatina, una messa in piega o un taglio sarà sicuramente offerto, tanto i controlli chi li farà?».

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