Imola, Parco dell'Osservanza come "primo cantiere partecipativo"

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“Osservanza quartiere Futuro”? Entro la fine del mandato la realizzazione delle prime proposte immaginate dai cittadini. Il punto interrogativo sul futuro delle aree verdi e degli spazi pubblici all’interno del Parco dell’Osservanza parrebbe poter finalmente ricevere una risposta positiva. Perché l’Amministrazione ha fatto proprie le idee emerse dal percorso partecipativo curato dall’architetto Michele Pelliconi di Uau e da Carlo Roccafiorita di Periferica in collaborazione con Officina immaginata e finanziato dal Comune e dal Conami, presentate ieri a Ca’ Vaina alla presenza del sindaco Marco Panieri e dagli assessori all’Ambiente Elisa Spada e alle Politiche giovanili Giacomo Gambi. «Il report sarà dato a Conami e sarà una bussola per chi sta progettando gli interventi previsti nei Piani integrati per prendere in considerazione anche gli spazi adiacenti ai padiglioni», ha affermato Spada. «Il Parco dell’Osservanza è il primo e più importante cantiere partecipativo di questa Amministrazione, è il progetto più sfidante. I Piani integrati porteranno anche 1,6 milioni che potranno essere utilizzati negli spazi adiacenti, fatti i salvi i vincoli della Soprintendenza, le normative e i tempi della cantieristica», ha affermato Panieri, riferendosi ai primi cantieri previsti. Quello appena avviato dell’Università di Bologna, e poi quelli dei padiglioni per gli uffici del Circondario, dell’Accademia pianistica, dell’infopoint e del cicloturismo e quello delle botteghe dei mestieri nell’ex Artieri.

Le proposte

È durato due anni il percorso partecipativo per immaginare insieme agli imolesi il futuro del parco dell’Osservanza e dei padiglioni ancora da assegnare, cioè quasi tutti. L’iniziativa, inizialmente organizzata dalla cooperativa Officina immaginata all’interno della prima edizione del festival Punto zero, l’anno scorso è stata sposata dall’Amministrazione che l’ha finanziato insieme al Conami e ha raccolto più di 500 questionari e la partecipazione di decine di imolesi ai sopralluoghi organizzati. «Le soluzioni immaginate sono molto semplici, abbiamo evitato proposte irrealizzabili – ha spiegato nel raccontare il report Pelliconi –. Ora è il momento di concretizzarle. Ad esempio, con una Summer school di giovani architetti o con un maggiore coinvolgimento del corso di Verde ornamentale dell’Unibo». In particolare, spicca l’idea di un palco temporaneo davanti al padiglione dell’Accademia pianistica, utilizzabile anche dai cittadini, e l’arredamento e l’illuminazione dello spazio ora vuoto dalla parte di Piazzale Bianconcini, che i cittadini chiedono rimanga una piazza e non diventi un parcheggio: «Questa proposta forse ha la priorità, per favorire anche un presidio più sicuro dello spazio», ha affermato Spada. L’evoluzione del progetto è stata illustrata in sei pannelli ora esposti al centro giovanile e prossimamente sotto l’androne comunale, e sarà aggiornato costantemente nella pagina appositamente dedicata nel sito comunale.

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