Imola, Panieri: "Il Giorno della memoria serva da esempio all'oggi"

Imola

«Un monito al dovere, e al tempo stesso al diritto, di ricordare sempre a quali barbarie può portare l’odio verso chi è differente da noi». Così il primo cittadino di Imola Marco Panieri descrive la Giornata della memoria che si celebra oggi. «Non si tratta solo di non dimenticare le vittime dell’Olocausto o di approfondire le cause che hanno portato a una tragedia immane come questa – ha sottolineato, durante la seduta del consiglio comunale di ieri – ma anche di essere vigli e guardare anche all’oggi, a quei tanti segnali di razzismo, odio, intolleranza verso chi è diverso da noi che ancora troppo spesso trovano spazio in tante parti del mondo, Italia compresa. Perché la storia ci insegna che la democrazia, l’uguaglianza, la libertà non sono valori acquisiti una volta per tutte ma vanno rinsaldati e declinati nel vivere quotidiano, giorno per giorno».

«Riemergersi dopo 80 anni in quegli abissi serve per misurarne la profondità e acquisire non solo la capacità di resistere – aggiunge Roberto Visani, presidente del consiglio comunale –, ma l’intelligenza storica di intuire ogni possibile forma di riproposizione». «Oggi che i testimoni se ne sono andati, a noi resta la responsabilità e l’onore di continuare a dare voce ai loro ricordi – osserva Roberta Dall’Osso, presidente della sezione di Imola dell’Aned e figlia di Augusto, partigiano e deportato a Mauthausen scomparso nel 2015 –, nella memoria dei tanti imolesi e dei tanti italiani che da quei campi non sono mai tornati».

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