Imola, Panieri guarda al futuro: «Puntiamo sui grandi eventi»

Imola

Al rientro della terza dose di vaccino, il sindaco Marco Panieri trova il tempo di condividere con il “Corriere Romagna” un breve bilancio dell'attività amministrativa del 2021 e mettere in primo piano gli obiettivi da perseguire nell'imminente 2022.

Dagli investimenti alla gestione dell’emergenza pandemica, dalla questione sicurezza al rilancio, seppur frenato dal Covid, del turismo, dalle nuove collaborazioni istituzionali fino ad arrivare agli interventi in tema di sicurezza sono alcuni dei punti che hanno caratterizzato questo primo anno (solare) pieno del mandato del giovane primo cittadino.

Sindaco Panieri, il 2021 sarà un anno che sarà ricordato, da lei e da tutti, come un anno molto particolare. Che bilancio può fare?

«Il 2021 che si sta chiudendo è stato un anno molto altalenante. Da momenti di forte apprensione, anche dopo una seconda parte di 2020 veramente complicata e situazioni socio-sanitarie che hanno messo a dura prova il sistema amministrativo, sanitario, economico e gestionale, siamo passati a momenti in cui abbiamo investito tanto. Nel suo complesso siamo riusciti a uscirne a testa alta».

Se dovesse dire quali sono state le principali azioni quali sarebbero le prime che le verrebbero in mente?

«Investimenti pubblici, potenziamento del personale amministrativo interno al Comune, rilancio del nuovo Circondario imolese, sostegno socio-economico, nuova collaborazione e dialogo con le partecipate e con i territori vicini, Faenza, Bologna e Città metropolitana su tutti, ascolto».

Arrivando al 2022, c’è grande attesa sul tema del rilancio dell’Autodromo. Cosa bolle in pentola?

«Il 2022 potrebbe finalmente essere l’anno dei grandi eventi in presenza. Una vera e propria manna sia per gli operatori del settore sia per il comparto turistico-ricettivo che in questo anno e mezzo ha sofferto i vari lockdown e limitazioni dei flussi turistici. Ci saranno probabilmente restrizioni e controlli, ma intanto il 2022 per l’Autodromo, al di là dell’evento clou rappresentato dal Gran Premio del Made in Italy, sarà un anno di transizione per quello che verrà dopo, in cui festeggeremo il 70° anniversario della nascita del circuito sul Santerno e il 100° anniversario del Cavallino».

Crescono le lamentele sulla sicurezza, soprattutto in centro storico in orari serali. Quali risposte intendete dare?

«Già nel 2021 abbiamo investito molto con nuove telecamere, potenziamento del controllo del territorio, istituzione degli street tutor. Nel 2022 proseguiremo su questa direzione rilasciando anche un'ordinanza sul divieto di vendita di alcolici, soprattutto in vetro, in alcune aree sensibili della città».

Il Pnrr porterà sul territorio diverse risorse straordinarie. Cosa intende fare e su quali interventi punterete?

«Saranno risorse straordinarie e molto corpose. Per questo stiamo già organizzandoci all’interno del Comune per fare in modo che alcuni ambiti possano trovare soddisfazione economica. Stiamo parlando della nuova Casa della salute da realizzare all’interno del vecchio ospedale, dell’allargamento dell’ospedale e ci riferiamo, per esempio, all’investimento in ambito dell’Università con la riqualificazione dell’Osservanza per non parlare della conclusione della bretella in zona Pedagna».

Cosa non ha ingranato al meglio ancora secondo le vostre aspettative?

«Sicuramente il coinvolgimento e la partecipazione. È chiaro che la pandemia non ha certo giocato a nostro favore, ma dobbiamo e vogliamo fare di più, affinché la gestione della cosa pubblica imolese sia quanto più possibile condivisa, partecipata e allargata».

Infine una curiosità. Con l’arrivo delle risorse del Pnrr si può pensare a l’avvio dell'iter per la creazione del secondo ponte sul Santerno?

«Lo vedo molto difficile. La questione del ponte è tanto prioritaria quanto lunga nel suo iter di realizzazione. Soprattutto pensando che il Pnrr impone i lavori terminati al 2026 e questo arco di tempo non è sufficiente per la realizzazione di questo, ripeto, strategico e importante, intervento infrastrutturale. Questo non significa però che l’impegno e la volontà di riuscire a iniziare l’iter progettuale già a partire dai prossimi anni non ci sarà, anzi, è e rimane una priorità».

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