Proseguono gli step progettuali, burocratici ma anche e soprattutto operativi, inerenti alla riqualificazione del complesso dell’Osservanza. Tra gli ambiti che a breve si scoprirà se avranno concreta attuazione realizzativa, c’è quello degli ex Artieri. Il bando di gara per la sua ristrutturazione è stato da poco pubblicato e l’aggiudicazione arriverà entro fine luglio.
Cos’era l’ex Artieri
Il fabbricato denominato “Ex Artieri” fa parte del nucleo storico originario del Complesso Osservanza, edificato tra il 1890 ed il 1910. L’edificio si trova nell’area nord ovest dell’ex struttura manicomiale, periferica rispetto al nucleo centrale costituito dai padiglioni che ospitavano degenti. Era la zona dove si trovavano i fabbricati a servizio della vita e del funzionamento dell’ospedale, che era concepito come una cittadella chiusa e autosufficiente. Il fabbricato, a forma di elle con una superficie di 1.550 metri quadrati, allo stato attuale versa in condizioni di forte degrado e precarietà.
Due linee di intervento
L’intervento, promosso dal Con.Ami prevede una spesa di quasi 5 milioni di cui 4,5 provenienti dal Pnrr. Il tutto dovrà essere concluso entro il 2026. Il progetto prevede il totale e completo restauro e risanamento conservativo del fabbricato monopiano esistente, mediante due principali linee di intervento. Il primo è quello del recupero degli spazi esistenti del fabbricato, allo scopo di destinarlo a laboratori e spazi per innovazione e coworking, rimodulando gli ambienti nel rispetto della maglia distributiva originaria. Questi lavori interesseranno circa 1.000 metri quadrati di superficie.
Il secondo invece prevede la realizzazione del nuovo portico, di 500 metri quadrati di superficie, con la funzione di collegamento tra le varie attività. I progettisti hanno immaginato e pensato che in questi spazi in futuro si svolgano attività di ricerca, con la presenza anche di spazi di lavoro condivisi, aree a disposizione per le attività imprenditoriali dei giovani e di contenuto innovativo. Filosofia operativa del recupero è quella, quindi, di mantenere intatta la logica distributiva e costruttiva esistente del fabbricato, di tipo seriale, ottimizzandola e attualizzandola agli stand architettonici contemporanei. Sarà così mantenuta la memoria dei vecchi laboratori artigiani, costituita da una successione di ambienti di dimensioni simili posti uno a fianco all’altro. L’intento è quello di riproporre degli spazi che potranno essere totalmente indipendenti tra loro e per questo, nel rispetto della conformazione originaria, è previsto per ogni unità “ex officina” un blocco servizi igienici e di impianti indipendenti.
Principali lavori
Tra gli interventi è previsto quindi il consolidamento del fabbricato esistente con criteri di miglioramento sismico, la riqualificazione energetica dell’involucro e il completo rinnovo delle dotazioni impiantistiche, in modo da ridurre il fabbisogno energetico dell’edificio nel rispetto della norma vigente.