L’affetto di una città intera. E non solo. Anche quello di tutto il mondo della pallacanestro. Il suo mondo. Il lungo e doloroso saluto a Gianni Zappi, l’ex allenatore e dirigente sportivo imolese scomparso nei giorni scorsi in circostanze tragiche, vivrà oggi pomeriggio il proprio intenso epilogo. Dalle ore 14, infatti, nella Camera mortuaria di Imola di via Amendola sarà possibile salutare “Giannetto” e porgere le condoglianze ai familiari. La moglie Alide e il figlio Mauro hanno deciso così proprio in risposta al gran numero di telefonate, messaggi e attestati di vicinanza ricevuti nelle ultime 72 ore, ma alla chiusura della Camera ardente (ore 15.30) non seguiranno Messe o altre cerimonie pubbliche: solo un momento privato e riservato alla famiglia Zappi.
In tanti oggi
Tante, come anticipato all’inizio, le persone del mondo della pallacanestro che oggi arriveranno a Imola per omaggiare il ricordo di Gianni Zappi. L’Andrea Costa sarà rappresentata dalla dirigente responsabile Sofia Conti, la Virtus Imola dal presidente Stefano Loreti e dal direttore generale Gabriele Torreggiani. Logico pensare poi che fra giocatori e allenatori delle due squadre imolesi altri saranno i presenti, specie ricordando come Mauro Zappi abbia negli ultimi anni ricoperto il ruolo di assistente allenatore prima fra i biancorossi e dallo scorso agosto tra i gialloneri.
Non potrà esserci, causa impegni di lavoro, uno dei giocatori che più di altri hanno segnato la carriera di Zappi. Vive infatti in Estonia ormai da anni quel Paolo Bortolon che è stato alla corte del coach imolese per ben sei stagioni consecutive (meglio di lui solo l’imolese Andrea Plazzi, con otto anni non filati tra le due società imolesi e Ozzano). La prima fu il 1990-91 a Cagliari (finale promozione persa con Ferrara), poi Zappi tornò a casa all’Andrea Costa e si portò dietro la guardia trevigiana (classe ’68), che aveva vestito il biancorosso già 24 mesi prima. E di lì arrivarono cinque campionati consecutivi all’Andrea Costa, coronati con la promozione in A2 del 28 maggio 1995 (il famoso spareggio a Caserta vinto contro Ragusa).
Le parole del capitano
«La notizia della morte di Gianni mi ha davvero scioccato – esordisce il capitano per antonomasia dell’Andrea Costa – e quando mercoledì sono stato avvisato in una delle tante chat di squadra da Giovanni Savio (dirigente giovanili Virtus, ndr) proprio non volevo crederci. L’avevo sentito per l’ultima volta a Natale, perché periodicamente ci telefonavamo, considerando i miei rari viaggi in Italia. L’ultima volta che l’avevo visto risale al 15 dicembre 2015, quando al Ruggi ci fu la festa del ventennale della promozione a Caserta con tutta quella squadra presente. Ecco, questo triste evento mi ha fatto riflettere come in tutti i momenti più felici della mia vita, ci fosse proprio Gianni Zappi al mio fianco. E questa è una cosa bella e importante».
Bortolon continua sottolinea come Zappi fosse «un grande uomo, prima ancora che un grande professionista e presto, quando la tristezza di questi giorni sarà passata, credo potrò ricordare i tanti aneddoti della nostra carriera assieme. La doccia negli spogliatoi a Caserta, quando per festeggiare lo bagnammo da cima ai piedi, resta uno di quelli, ma ce ne sono tanti altri».
Ieri, in apertura del Consiglio Federale a Roma, è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di Zappi e il presidente Giovanni Petrucci ne ha ricordato le doti di allenatore e dirigente, oltre alle indubbie qualità umane e ha ribadito le condoglianze alla famiglia.