Imola, nuova stazione ecologica oggi i residenti protestano

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La nuova isola ecologica di Montericco, nel quartiere Pedagna, ha avuto il via libera, giovedì, dal consiglio comunale. Lo ha ottenuto con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari delle opposizioni. A mettersi contro il progetto, che per l’assessora all’Ambiente, Elisa Spada «permetterà di aumentare, oggi siamo ben oltre il 70%, la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti» ora ci sono anche i residenti del quartiere più popoloso della città.

Il no dei residenti

«Abbiamo deciso di scendere in piazza, anzi sull’area verde dove sorgerà questa “ipotetica” isola ecologica, precisamente quella che ospita anche l’impianto di cogenerazione, per cercare di capire, dal Comune stesso, cosa sarà questo, farà e che impatto avrà sul quartiere, sulla viabilità e sull’inquinamento acustico e di immissioni di anidride carbonica», scrive Francesco Ferramosca, portavoce dei residenti che si sono schierati contro la costruzione della struttura, annunciando che l’incontro pubblico convocato per oggi «non sarà e non vuole essere uno scontro tra chi in via Montericco e in Pedagna ci vive e abita e l’amministrazione comunale». Le richieste saranno portate direttamente all’attenzione degli amministratori visto che alla manifestazione, che si terrà alle 15 in via Montericco, sarà presente anche l’assessora all’ambiente imolese.

Le preoccupazioni

Come detto dallo stesso portavoce a destare preoccupazione sono soprattutto «i risvolti legati al maggior inquinamento e traffico che si riverserà su via Montericco e sul quartiere. A questi si aggiungono la minore sicurezza garantita per chi a piedi, in bici e soprattutto per i bambini che nell’area verde adiacente ci passeggia e gioca». Altra questione che per i residenti porterà conseguenze negative è la temuta sparizione dei cassonetti. «Il documento votato – spiega Ferramosca – cita espressamente a pagina 5, che sul piano dell’igiene e del decoro urbano è prevista la progressiva diminuzione dei cassonetti stradali con funzioni multiple e la razionalizzazione dei sistemi di raccolta stradali diffusi oggi. Chiederemo spiegazioni su questo – aggiunge il portavoce – direttamente all’assessora visto che se cosi fosse questa decisione, oltre che creare disagi ai residenti, imporrà un conferimento nella stazione ecologica con ripercussioni su traffico, sicurezza e quindi inquinamento».

Il progetto

L’idea progettuale, in estrema sintesi, prevede la creazione di una nuova area adibita a stazione ecologica per rifiuti differenziati che si sviluppa su circa 260 metri quadrati di superficie nell’area verde dell’impianto di cogenerazione di via Montericco. La struttura non sarà a vista grazie alla creazione di una collina inerbita e nuove alberature. All’interno si prevede, oltre a container per plastica, vetro, legno e altro materiale da riciclare (oli esausti, piccoli Raee), anche uno stabile per il riuso che sarà gestito da un soggetto terzo rispetto al Comune ed Hera, e una presenza di operatori per otto ore al giorno. La stazione però sarà utilizzabile sempre visto che è previsto un sistema automatizzato di ingresso e uscita. Il tutto con videosorveglianza h24. Infine la zona sarà dotata da illuminazione a led autosufficiente dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico grazie alla realizzazione di un impianto fotovoltaico.

Dalle opposizioni, che nella commissione d'inizio settimana avevano espresso perplessità e qualche richiesta di chiarimento, arrivano ora vere e proprie frecciate e alzate di scudo, contro la creazione, a Montericco, dell'isola ecologica. Non ci va leggero, per esempio, il capogruppo della Lega Daniele Marchetti dichiarando come «una stazione ecologica nel centro di un quartiere residenziale è un pugno in un occhio. Non comprendo proprio secondo quali criteri si è pensato di realizzare una nuova realtà come quella a Montericco – prosegue – senza tenere in considerazione l’impatto ambientale dal momento che verrà asfaltata una porzione dell’attuale area verde e comporterà l'aumento di traffico, di utenti e di mezzi pesanti. Strutture come quella andrebbero realizzate in aree più marginali. Oltretutto – ribatte – non c’è stato alcun coinvolgimento della cittadinanza, e la scusa della rincorsa ai fondi del Pnrr non regge, dal momento che questo progetto esiste da alcuni anni». Anche la consigliera della lista civica Cappello, Marinella Vella non si dice soddisfatta. «Abbiamo votato contro la delibera di deroga al Rue sia per ragioni di diritto, sia riguardo al merito. In quest'ultimo caso perché è mancato un confronto, con i cittadini, preventivo, mentre dal punto di vista formale le modifiche a uno strumento urbanistico si fanno con la variante, non con la deroga. Evidentemente l’amministrazione ha preferito l’iter della deroga, per non dare spazio a contestazioni di privati o di associazioni ambientaliste, dopo il caso di via Lennon-via Punta. In questo modo – ribatte la consigliera – si realizzerà un progetto nel luogo sbagliato, senza neanche avere interpellato, per paura, proprio quella collettività. La scusa della necessità di dover prendere al volo le risorse del Pnrr è solo un pretesto»

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