Imola, municipio spento mezz'ora per protesta contro i rincari

Imola

Anche Imola aderirà all’iniziativa lanciata dal sindaco del Comune di Cento che propone di tenere spenti i monumenti per mezz’ora giovedì prossimo per sensibilizzare il Governo sui rincaro dei costi dell’energia che, come rimarcato nei giorni scorsi anche dal sindaco di Imola Marco Panieri, preoccupa sempre più le famiglie e i cittadini e si ripercuote anche sui bilanci comunali. «Noi non spegneremo la Rocca ma il Municipio, solo per una questione logistica poiché ha un impianto a sé stante e non connesso, come i monumenti, all’illuminazione pubblica – spiegava ieri il sindaco di Imola Marco Panieri –. Con alcuni interventi e modifiche alle reti abbiamo cercato già da qualche tempo di metterci al riparo preventivamente, ad esempio le scuole sono allacciate al teleriscaldamento e per questo servizio i rincari non sono così alti come per le normali forniture di gas. In altri casi, come per gli impianti sportivi, abbiamo ampliato l’utilizzo delle luci Led mitigando anche in quel caso i consumi. Per noi il range di rincaro potrebbe essere fra i 400 e i 600mila euro. Le bollette per il Comune sono pagate attraverso Area Blu in base alla convenzione per i servizi con il Comune».

Le bollette attuali

Un rincaro presunto del 30% solo sull’energia elettrica, rispetto ai mesi per cui è previsto che perduri il caro prezzi. «I costi energetici del Comune di Imola sono di due tipi – spiega l’assessore al Bilancio Fabrizio Castellari –. Il servizio di illuminazione pubblica che annualmente costa circa 1,2 milioni di euro. Poi ci sono le utenze, elettricità e riscaldamento, per tutte le scuole di proprietà comunale, gli impianti sportivi, le biblioteche, i teatri, i monumenti e tutti gli edifici del patrimonio pubblico comunale che complessivamente costano un altro milione e ottocentomila euro. Non spegneremo certo i servizi per risparmiare, ma per far fronte alla situazione occorre che tutti i livelli amministrativi si tengano per mano. Per questo grazie alla collaborazione stretta con l’Anci stiamo portando avanti azioni di sensibilizzazione nei confronti del Governo affinché adotti delle misure che vadano incontro ai Comuni che si trovano a dover affrontare i rincari. La cifra complessiva prevista per i ristori, 300 milioni di euro da spartire fra 8mila Comuni si ritiene che sia infatti insufficiente»

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