Imola, morto il camionista travolto da un carico in via Pediano

Non ce l’ha fatta Pierpaolo Negrini, autotrasportatore ferrarese di 60 anni vittima del tremendo incidente sul lavoro accaduto giovedì a Imola. L’uomo era arrivato all’ospedale Maggiore di Bologna ancora vivo, anche se le sue condizioni erano apparse subito disperate. «Una notte lunghissima – racconta il fratello Stefano –. Sono rimasto lì in attesa di notizie, i medici e il personale del Maggiore hanno fatto il possibile. Poi questa mattina alle 9.30 (ieri, ndr) anche l’ultima speranza è volata via». La famiglia ha acconsentito alla donazione degli organi («è quello che avrebbe voluto lui», ha aggiunto).

Stando ai primi accertamenti, l’uomo è rimasto schiacciato da un carico di pannelli fotovoltaici durante una operazione di movimentazione in un cantiere in via Pediano, dove in tempi brevi è intervenuta una squadra del distaccamento dei vigili del fuoco di Imola. Gli operatori del 115 si sono adoperati per liberare il sessantenne e consegnarlo al personale sanitario. Il ferito è stato inviato con elimedica all’ospedale Maggiore di Bologna in codice 3, in condizioni di massima gravità. Sul posto, oltre al personale del 118, sono arrivati i carabinieri e, per i controlli di rito, il personale della Medicina del Lavoro.

Molto conosciuto

Paolo Negrini, che era molto conosciuto nella sua città, lascia la moglie Teresa, la figlia Monica e una nipotina di appena cinque mesi. Faceva l’autotrasportatore da sempre e lavorava per una ditta di Ferrara cui si appoggiano società nazionali e internazionali che operano sempre nel campo della logistica. Il 60enne si trovava appunto a Imola, all’interno di un cantiere, quando è stato travolto da un pallet di pannelli fotovoltaici che stava scaricando dal camion. «Non sappiamo nulla della dinamica – spiega il fratello – e a dire il vero in questo momento non ci interessa. È stata aperta una indagine, ma il nostro dolore è tale da non riuscire davvero a pensare ad altro se non al fatto che non lo rivedremo più». Sono tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati non appena la notizia della morte si è diffusa in città.

La rabbia di sindacati

«La battaglia della Uil “Zero morti sul lavoro” – spiegano il segretario generale regionale Marcello Borghetti e il coordinatore confederale Giuseppe Rago – assume ancora oggi una rilevanza fondamentale e strategica per far sì che la cultura del lavoro in sicurezza venga portata avanti all’interno dei posti di lavoro, dove sempre più spesso i ritmi di produzione e di lavoro in generale scontano l’idea di subordinare la sicurezza dei lavoratori alla massimalizzazione del profitto e dei tempi di lavoro».

«Registriamo ancora una volta un tragico incidente – sottolinea Claudio Pelliconi della Fit Cisl – che purtroppo si aggiunge a quello che portò alla scomparsa di un altro autotrasportatore, un anno fa, sempre nel nostro territorio. Confermiamo pertanto il nostro impegno per aumentare la sicurezza nei posti di lavoro affinché si possa mettere la parola fine a questi terribili incidenti».

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