Ausl di Imola in grande sofferenza sul versante delle liste di attesa. I dati del portale “TdaEr-Tempi di attesa in Emilia-Romagna” mostrano che dall’inizio dell’anno l’indice di performance – il rapporto percentuale fra il numero delle prenotazioni soddisfatte entro i tempi di attesa stabiliti dal piano aziendale e il numero delle prenotazioni complessive – dell’Ausl cittadina non ha quasi mai superato l’80% (unica eccezione, la settimana fra il 3 e il 9 gennaio, con l’83,4%). E la settimana dal 14 al 20 marzo ha segnato addirittura un crollo verticale al 59,5%, sotto la sufficienza: su 1.705 prenotazioni complessive, solo 1.014/1.105 sono state prese in carico entro i tempi massimi di trenta giorni per le visite e di sessanta giorni per le prestazioni diagnostiche.
Prestazioni in rosso
A fronte di 37 prestazioni monitorate, sono ben 18 quelle che la settimana scorsa hanno registrato performance da bollino rosso. In grande affanno sono, in particolare, le tac al torace (8%), le elettromiografie (10%), le visite oculistiche (20%), le ecodoppler cardiache (21%), le risonanze magnetiche muscolo-scheletriche (24%), le gastroscopie (25%), le tac all’addome (30%), le visite ortopediche (33%), le visite ginecologiche (34%), le visite diabetologiche (36%), le visite urologiche, dermatologiche e otorinolaringoiatriche (38%), le audiometrie (43%), le mammografie (50%), le visite endocrinologiche (54%), le visite pneumologiche (57%) e le risonanze magnetiche nucleari cerebrali (58%).