Imola, lezioni gratis alla scuola musicale per la pianista ucraina

La guerra, con la sua sinistra colonna sonora fatta di sirene, bombe e distruzione. La lontananza da casa, dai propri amici e affetti. Il dover essere strappati dalle proprie passioni coltivate quotidianamente, non è facile per nessuno da accettare e superare. Men che meno se si è una giovanissima profuga, di soli undici anni, che con la madre, dalla loro città di origine in Ucraina, Krivoy Rog, sono dovute scappare. Una storia come, purtroppo, se ne sentono a migliaia in questo mese durante il quale la Russia ha invaso l’Ucraina. Se questo shock è forte nelle vite in fuga dal conflitto, se ne aggiunge anche un altro dovuto alla necessità di inserirsi in un nuovo contesto sociale e culturale, in un Paese, lontano dalla propria casa. Difficoltà di inserimento si palesano, in primis, con quelle della lingua. Ma c’è anche un barlume di speranza in tutte queste biografie che saranno segnate da un evento rovinatogli addosso, senza colpe, senza poter fare nulla se non subirlo.

Una luce che si accende e parla il linguaggio universale della musica. Speranze scritte sulle righe di un pentagramma che vedono, a Imola, come protagoniste la Nuova scuola comunale di musica “Vassura-Baroncini” e Yara. Undicenne che proprio nella sua città, Krivoy Rog, aveva intrapreso all’età di 6 anni lo studio del pianoforte. Arrivata a Imola nei giorni scorsi, fin da subito la piccola ragazzina ha espresso il desiderio di poter continuare i propri studi al pianoforte. «Non è stato facile superare i tanti problemi che si sono presentati – affermano dalla scuola di musica – a partire dalla formulazione di un percorso educativo e formativo che fosse il più adatto possibile». Ma venerdì scorso, Yara, è riuscita a iniziare il suo percorso con uno degli insegnanti, il professore Luca Rasca. «Accogliendola nella nostra famiglia – conclude la scuola – vogliamo augurare a Yara e alla sua famiglia di poter vivere anche attraverso la musica momenti di serenità, quei momenti che sono stati cancellati dal conflitto in atto nella loro terra».

Parallelamente l’amministrazione comunale ha deciso che la famiglia non dovrà sostenere alcuna spesa, accollandosi tutti i costi inerenti la frequenza dei corsi, che termineranno all’inizio del mese di giugno. «Di fianco all’aiuto economico, psicologico e d’inserimento scolastico che il Comune sta elargendo ai profughi ucraini – commenta l’assessore alla Cultura, Giacomo Gambi – a cui si deve aggiungere il lavoro quotidiano fatto da un’ampia rete di soggetti e associazioni; abbiamo deciso di offrire ad una ragazza che suonava il piano nel suo Paese la possibilità di continuare a farlo anche nella nostra scuola di musica comunale, gratuitamente. La prima lezione con il maestro Rasca – prosegue l’assessore presente alla performance - è andata benissimo, la musica è proprio un linguaggio universale e maestro e allieva sono subito entrati in sintonia».

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