Imola, Legambiente su bosco autodromo: "Primo passo, ma non basta"

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«Quante emissioni di anidride carbonica producono le attività dell’autodromo in un anno?». Questo è quanto si chiede Legambiente Imola-Medicina in riferimento «all’enfasi dell’assessora Elena Penazzi quando afferma che l’area interessata dalla nascita del bosco per l’Autodromo abbasserà le emissioni di Co2 prodotte dall’impianto rendendolo più “verde”».

Al di là della condivisione degli obiettivi perseguiti con la piantumazione degli oltre 2.400 alberi (i primi verranno piantati questa mattina), l’associazione ambientalista però ritiene la comunicazione «parziale e fuorviante rispetto le emissioni considerate. Nel comunicato l’Università di Firenze – aggiunge Legambiente – ha calcolato i benefici apportati da qui a trent’anni derivanti dal progetto di forestazione che prevedono un assorbimento di 4.928,112 t/anno di anidride carbonica. Un valore che sembra essere riferito al progetto complessivo dei quattro boschi e non al solo “Bosco dell’Autodromo”».

L’altra faccia della medaglia

Quello che nello specifico si chiede Legambiente è: «Il bosco quanto inciderà sulla svolta green dell’Autodromo? La Fia nel 2019 ha effettuato un’indagine riguardo i consumi delle competizioni facendo emergere come in media ogni Gp produce 12 mila tonnellate di Co2 a cui si devono aggiungere quelle prodotte dagli spostamenti di 120 mila spettatori, le emissioni degli elicotteri che hanno trasportato i Vip, il sorvolo delle Frecce Tricolori e quelle prodotte dalla lavorazione delle tonnellate di rifiuti».

Ma non solo. Gli ambientalisti rendicontano anche «gare di sette giorni consecutivi con “vecchie” Ferrari, con 35 mila spettatori, addetti ai lavori, trattamento dei rifiuti, uso di generatori, pulizie della pista».

Tutto questo, si chiedono: «Cosa produce?».

Per questo Legambiente conclude che «sarebbe più corretto informare i cittadini dei vantaggi dell’ecosistema del bosco urbano per l’arricchimento della biodiversità, di miglioramento e contrasto agli effetti del cambiamento climatico, di rafforzamento del senso civico e miglioramento della salute fisica e psicologica dei cittadini invece che raccontare che l’Autodromo è più verde perché le proprie emissioni verranno “compensate”, fra trent’anni, da un piccolo bosco urbano».

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