Imola, le scuole si aprono ai piccoli profughi

Dopo un tetto, un letto e i pasti assicurati, per i profughi ucraini più giovami quelli in età scolare, è tempo di riprendere un poco di normalità, a cominciare ad esempio dal ritorno a scuola. Le scuole imolesi si sono quindi preparate ad accogliere e inserire nelle scuole imolesi i bambini ucraini in fuga dalla guerra arrivati in città. Fino a ieri mattina erano 17 i minori ucraini arrivati a Imola con le loro famiglie, che si erano rivolti al Servizio diritto allo studio del Comune o direttamente alle scuole del territorio. Si tratta di 4 minori in età da scuola dell’infanzia, 6 di scuola primaria, 6 di scuola media e 1 di scuola secondaria superiore, già in contatto anche con il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti. Sei minori sono accolti nel Cas (Centri di accoglienza straordinaria) gestito dall’associazione Trama di Terre, 1 nel Cas gestito da Solco, 3 sono accolti nella parrocchia di Zello e gli altri 7 da ricongiungimenti familiari. A questi si aggiungeranno altri 6 minori, 4 in età di scuola primaria e 2 di scuola media, in arrivo nei prossimi giorni.

L’inserimento

Non c’è ancora una data di ingresso precisa e unica per tutti, l’obbiettivo è farli entrare in classe entro la prossima settimana. «In queste ore stiamo procedendo a dare indicazioni alle famiglie per la regolarizzazione della loro presenza in Italia e ad individuare per ogni bambino una scuola di riferimento, la più vicina al luogo in cui risiede ora ad Imola, per attivare poi la fase dell’accoglienza. L’inserimento a scuola sarà accompagnato da percorsi di mediazione culturale e linguistica e di alfabetizzazione, per i quali il servizio Diritto allo studio ha già a disposizione le mediatrici culturali e le alfabetizzatrici tramite l’appalto in essere con Comunità Solidale. Il tutto in stretto rapporto con la loro famiglia, per garantire le migliori condizioni per il loro inserimento», spiega il vicesindaco e assessore alla Scuola, Fabrizio Castellari, al termine del Tavolo di confronto della scuola imolese, che ha visto la presenza dei dirigenti scolastici delle scuole della città. L’avvio dei percorsi di mediazione culturale e linguistica ed i primi ingressi nelle scuole imolesi potranno avvenire nel corso della prossima settimana.

Attesi ancora più arrivi

L’organismo si è riunito proprio per fare il punto della situazione e mettere in ordine tutti gli adempimenti formali per l’inserimento scolastico. «La comunità scolastica imolese, attraverso tutti gli istituti di ogni ordine e grado, ha riconfermato la sua grandissima disponibilità all’accoglienza, nella consapevolezza che dalla prossima settimana ci aspettiamo un numero molto maggiore di arrivi, rispetto a quanto fin qui avvenuto – aggiunge Castellari –. Ringrazio i dirigenti scolastici e tutto il mondo della scuola per questa disponibilità che onora al meglio la tradizione pluridecennale di accoglienza, che è nel dna di questo territorio». Il Comune rassicura, inoltre, sul fatto che saranno garantiti gratuitamente il servizio mensa e trasporto scolastico a tutti gli alunni provenienti dall’Ucraina. «In questo modo diventa operativa la strada individuata per accogliere i bambini/e e ragazzi/e in fuga dalla guerra in Ucraina e garantire il loro pieno inserimento ed integrazione, mettendo in campo tre azioni: l’accoglienza, i percorsi brevi di alfabetizzazione e il supporto psicologico» spiega Fabrizio Castellari, vicesindaco ed assessore alla Scuola. A coordinare gli interventi per i bambini che dovranno essere inseriti nelle scuole comprese tra quelle dell’infanzia e lemedie è il servizio Diritto allo studio del Comune di Imola, a cui i cittadini possono rivolgersi direttamente; nel caso, invece, contattino prima la scuola, sarà quest’ultima a inoltrare la segnalazione al servizio comunale. A metà della prossima settimana si riuniranno nuovamente dirigenti scolastici e Centro integrato servizi scuola-territorio. Info: 0542 602177, email dirittostudio@comune.imola.bo.it Ad oggi ad Imola sono censite in totale 104 persone profughe, di cui 9 ospitate (3 donne e 6 minori) nel Cas gestito dall’associazione Trama di Terre; 3 (1 donna e 2 minori) nel Cas gestito da Solco Civitas e 92 persone in famiglie, per la maggior parte dei casi si tratta di ricongiungimenti, ma non mancano anche famiglie imolesi che ospitano persone profughe. Al momento, la maggioranza dei profughi che sono arrivati sono minori. «La regola che ci siamo dati è quella di seguire, nell’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, il percorso istituzionale, cioè un’azione coordinata fra tutti i livelli istituzionali, per cui invitiamo anche i cittadini a seguire questo percorso fa sapere Daniela Spadoni, assessore al Welfare del Comune di Imola –. Chi arriva dall’Ucraina per prima cosa deve recarsi al commissariato di Polizia, registrarsi e dichiarare se si gode di ospitalità presso famiglie italiane o ricongiungimenti con parenti ucraini, oppure se non si ha alcun riferimento e quindi chiede di entrare nei percorsi di accoglienza gestiti dai Cas». Le famiglie presenti a Imola, che sono disponibili a dare ospitalità nella propria dimora ai profughi devono candidarsi sul portale del progetto Vesta, al link www.progettovesta.com . Chi vuole mettere a disposizione mettere a disposizione alloggi di proprietà può scrivere a assessore.spadoni@comune.imola.bo.it, oppure anna.ortolani@nuovocircondarioimolese.it.

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