Imola, ladri di catalizzatori: scatta un arresto

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In Italia è ancora un furto “emergente”, negli Stati Uniti e in altri paesi anglosassoni sono almeno tre anni che il furto di catalizzatori delle automobili è un fenomeno presente e in crescita. A quanto pare ora è approdato anche a Imola dove la polizia ha messo a segno il primo arresto per un furto legato a questo particolare oggetto.

L’intervento

L’allerta è scattata nella tarda serata di martedì, quando in via Beccaria alcuni cittadini hanno segnalato la presenza di due uomini che stavano armeggiando intorno a un’auto in sosta. «Sul posto abbiamo potuto convogliare due volanti dal momento che avevamo in quel momento in atto un servizio potenziato sul territorio – spiega il dirigente del commissariato di Imola, Michele Pascarella –. Uno faceva da palo ed è riuscito a scappare a bordo di un’auto, il secondo, che era quello intento a staccare il catalizzatore, è stato fermato e arrestato per furto aggravato». Si tratta di un uomo rumeno, classe 1986, sconosciuto alle forze di polizia fino ad ora, che aveva ancora in mano una cesoia idraulica, e non è stato possibile verificare se fosse anche questa rubata o meno. Con sé aveva anche uno uno spray al peperoncino mentre nella sua abitazione, a Imola dove vive con un sorella, sono stati trovati e sequestrati anche diversi attrezzi da scasso. L’arresto per furto aggravato è stato confermato e il processo si svolgerà il 15 dicembre, nel frattempo il giudice ha decretato l’obbligo di dimora presso la propria abitazione dalle 20 alle 8.

Le ipotesi

L’ipotesi della polizia di Imola è che si trattasse di un furto su commissione e che esista una rete di riciclaggio di questi materiali. Anche perché nelle ultime settimane sul territorio ci sarebbero stati diversi furti analoghi. Nella rimessa di una azienda ne sono state rubate diverse, prelevate dalla flotta in uso all’azienda, una serie ripetuta di furti di questi tipo si sono avuti nel parcheggio di un centro commerciale. Su tutti questi episodi la polizia imolese indaga. Ma perché vengono rubati questi componenti delle auto? Molto probabilmente per i metalli preziosi che i catalizzatori contengono. In particolare platino, palladio e rodio contenuti negli impianti. In ogni marmitta come hanno scritto già alcune riviste di settore, si recuperano in media 1,5 grammi di platino, 0,6 grammi di palladio e 0,02 grammi di rodio; in alcuni casi queste percentuali aumentano. Ogni pezzo rubato, che si stacca abbastanza agevolmente dalla marmitta e che non dà nell’occhio perché il proprietario si accorge solo del rumore più forte della marmitta stessa e inizialmente è portato a pensare solo a un guasto, sul mercato nero può fruttare anche qualche centinaio di euro.

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