Imola. La “Via del Gesso”: il nuovo sentiero fa strada al turismo

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Conoscere quel trait d’union naturalistico tra Emilia e Romagna. La Vena del Gesso, emergenza che dall’imolese corre quasi parallela alla via Emilia unisce, infatti, i territori del circondario imolese con quelli della Romagna faentina. Una ventina di chilometri di bastionata gessosa con pareti alte, a tratti, oltre un centinaio di metri, formate da antichi sedimenti di solfato di calcio, da oggi, sarà possibile ammirarla, frequentarla e viverla in tutto il suo splendore. Una vera unicità geologica e paesaggistica, basti pensare che nel proprio “ventre” è disegnato dall’acqua un reticolo sotterraneo di oltre 200 grotte per uno sviluppo complessivo che supera i 40 chilometri, che grazie a un lavoro di squadra tra enti, Comuni, Cai e Parco sarà alla portata di tutti. Con inevitabili ripercussioni in ambito turistico e quindi economico per le comunità interessate.

La Via del Gesso

Un sentiero che lo si potrà fruire in tutta sicurezza attraversando la nuova “Via del Gesso”. Inaugurata ieri mattina davanti alla stazione dei treni di Imola, punto di partenza di 70 chilometri di percorso, e che si conclude con quella di Faenza, da realizzare, secondo gli organizzatori in tre o quattro giorni, che permetteranno agli escursionisti di immergersi in prima persona all’interno di due città ricche di storia, cultura, ceramica e prodotti tipici e altri sei borghi, tre nel versante del Santerno e tre in quello del Senio e del Lamone, in cui il gesso è da sempre patrimonio delle comunità. «Questa giornata – ha sottolineato il sindaco di Imola, Marco Panieri prima del taglio del nastro – rappresenta un punto di partenza per un futuro ancora più collaborativo, in ambito turistico e di promozione, dei nostri territori. Il tutto in modo assolutamente sostenibile». Stesse considerazioni sottolineate anche dal primo cittadino faentino Massimo Isola che ha voluto porre l’accento sul fatto che la Vena del Gesso «unisce geograficamente due territori e unisce per storia, cultura, ambiente. Questa via dovrà essere una tappa fondamentale nello sviluppo del rapporto costruttivo tra le due città e i due territori e quindi delle aziende e del turismo».

Opportunità turistica

Alla giornata di inaugurazione, che ha visto alcuni appassionati del trekking essere apripista di questo lungo sentiero, c’era anche il presidente del Gal Appennino bolognese, Tiberio Rabboni. Struttura che ha finanziato il progetto di realizzazione del sentiero con un investimento di 110 mila euro. Per il presidente «come Gal siamo molto orgogliosi e felici di un’inaugurazione così importante per tutto il territorio. Un itinerario che organizza e unisce le qualità ambientali, storiche ed enogastronomiche offrendole in modo organizzato al viaggiatore. Noi siamo in campo per promuovere l’attrattività e la possibilità di far crescere l’economia dell’Appennino, nel solo imolese per aiutare le aree rurali a rigenerarsi, negli ultimi tre anni abbiamo finanziato 27 progetti con oltre un milione di euro, e proseguiremo ancora con nuovi bandi già dall’autunno prossimo».

Oggi a Brisighellail documentario al Parco “Cà Carnè”

Dopo l’appuntamento di ieri sera al centro visita del Parco “Casa del Fiume” a Borgo Tossignano dove si è tenuta la prima presentazione ufficiale della pubblicazione della guida “La Via del Gesso. Il cammino da Imola e Faenza nel Parco della Vena del Gesso romagnola tra natura, cultura e prodotti tipici”, il programma della manifestazione inaugurale si sposta a Brisighella, questa volta al centro visita del Parco “Cà Carnè”. Dalle 14 sarà allestito uno stand informativo del Parco, animazione, laboratori per bambini e caccia fotografica. Alle 15.30 si terrà la presentazione del nuovo documentario del Parco della Vena del Gesso Romagnola e dei clip emotional. Visione dei filmati nelle sale del Centro visitatori ad intervalli regolari per arrivare, alle 18 alla presentazione della guida.

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