I motori tornano a riempire gli alberghi. Si avvicina la Superbike, dopo tre anni di assenza, dal 14 al 16 luglio, e le strutture imolesi sono già sold-out da qualche tempo. Dopo i recenti rinvii, tra cui il più “roboante” quello della Formula 1 al quale sono seguite relative perdite ma soprattutto un importante mancato guadagno, questo è il primo grande evento ospitato in autodromo dopo le alluvioni di metà maggio. E gli albergatori, come era da aspettarsi, possono tornare a battere sui registri di cassa. «Stiamo andando bene – afferma Raffaele Benni, presidente dell’Arialco, l’associazione che riunisce gli albergatori e i ristoratori imolesi –. È positivo, così recuperiamo qualcosina di quanto è mancato. Almeno una parte. Senz’altro ne beneficerà anche il Circondario, dato che tutta Imola è praticamente al completo».
Molto soddisfatto anche il sindaco di Imola Marco Panieri, che punta sull’attrazione turistica: «È un evento che sta nei 70 anni dell’autodromo ed è un’occasione per far vivere una modalità mista di turismo, con la stagione in riviera poco distante».
Le strutture limitrofe
Quando si tengono grandi eventi sportivi a due o quattro ruote Imola può contare su alcune equazioni consolidate nel tempo. Come il fatto che gli agriturismi vicini all’autodromo fanno il tutto esaurito talvolta anche solo con le squadre degli operatori. È il caso dell’agriturismo La Marletta, a qualche centinaio di metri dalla Rivazza, che per il weekend della Superbike è «sold-out già da tempo – racconta la titolare Eleanna Grelli, che allarga il ragionamento –. In questi casi si riempie tutta Imola ma le attività così vicine come la mia fanno il tutto esaurito anche con eventi un po’ più piccoli dentro l’autodromo. C’è soprattutto molto traffico giornaliero, non ci si ferma a lungo e si riparte appena si può».
Ristorazione
Discorso un po’ diverso per il settore della ristorazione, sul quale le ricadute variano di volta in volta in base al tipo di evento, come riscontra anche Benni. «Quando c’è la Formula 1, ad esempio – prosegue Grelli –, al di là degli ospiti che comunque non tornano in agriturismo a mangiare in giornata, tendenzialmente è più avvantaggiato il centro storico che non noi. Perché le aree intorno al circuito sono chiuse al traffico. E comunque molti mangiano un panino a pranzo dentro l’autodromo ma ripartono subito la sera avendo molti chilometri di strada da fare. In questo abbiamo più riscontro invece durante gli eventi musicali».
Nuova tranche di biglietti
C’è anche qualche struttura che registra un cambiamento nelle abitudini dei propri clienti, come l’hotel Ziò che, in pieno centro, è poco distante dall’autodromo. «Stiamo aspettando che arrivino nuove richieste di prenotazioni dopo l’apertura della seconda tranche di biglietti – raccontano dall’hotel –. Le prevendite avevano costi rilevanti, questo può aver influito, e quest’anno non si riesce più a proporre il pacchetto di servizi ai clienti che univa al soggiorno anche l’accesso alla gara, cioè il biglietto». Tra l’altro, mentre in passato lavoravano con alcuni team di categorie minori quest’anno la maggior parte della richiesta viene dagli habitué del pubblico, ma per meno tempo: «Non più tre o quattro giorni, ma magari solo il sabato notte. Le abitudini cambiano costantemente e anche noi le scopriamo di giorno in giorno», concludono.