Imola, la scuola riparte con gli stessi problemi di tre anni fa

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A due settimane dall’inizio della scuola, che in Emilia-Romagna riaprirà il 15 settembre, il ritorno alla normalità nel mondo della scuola significa ritornare agli annosi problemi puntualmente segnalati da docenti, dirigenti e studenti, nonché dai sindacati: la carenza di risorse e personale. Una questione che i finanziamenti straordinari durante la pandemia non hanno risolto e che oggi, senza la riconferma dell’organico Covid di potenziamento degli scorsi anni, appare ancora più evidente. «Abbiamo affrontato una emergenza ma non abbiamo risolto i problemi strutturali della scuola», riassume Davide Baroncini, segretario della Flc Cgil di Imola.

La carenza dell’organico non è una novità ma si farà sentire più del solito. Si tornerà infatti al personale pre-Covid ma la scuola è cambiata. «Non abbiamo ancora cifre precise, stiamo svolgendo gli incontri negli istituti proprio in questi giorni – spiega Baroncini –. Si conferma però la stessa situazione a tre anni di distanza: la scuola ha sempre numeri inferiori alle esigenze». Lo conferma la dirigente dell’istituto tecnico-professionale Paolini Cassiano Stefania Galeotti. «L’assegnazione dei docenti e soprattutto del personale Ata non tiene conto delle istanze e non soddisfa le esigenze di funzionamento delle scuole, anche in considerazione delle specificità del nostro istituto, in cui vi sono molti alunni con disabilità, stranieri e docenti precari».

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