«Nella scelta tra il rinvio all’anno prossimo e gli investimenti per la città abbiamo scelto il fare». È questa «la sostanza» secondo il vicesindaco Fabrizio Castellari, che tra l’altro ha la delega al Bilancio, per rispondere alla protesta aventiniana della minoranza messa in atto ieri pomeriggio durante il Consiglio comunale per discutere delle variazioni al bilancio appena in tempo per rispettare la scadenza limite del 30 novembre, cioè oggi.
Annunciata ieri in mattinata con un comunicato stampa dalla consigliera del gruppo misto Rebecca Chiarini, infatti, la strategia unanime delle opposizioni è stata quella di presentarsi alla seduta munite di cartelli con scritto «opposizione calpestata» giusto per annunciare l’abbandono dell’aula. Mancanza di tempi adeguati e «una grave compressione del dibattito democratico ad opera della giunta intenzionata ad approvare in fretta e furia ben otto delibere, molte riguardanti il bilancio», hanno sottoscritto tutti i consiglieri di minoranza.
Per Castellari la scelta sbagliata: «Sono il primo ad aver comunicato con rammarico durante la conferenza capigruppo che si è svolta venerdì scorso che i tempi, pur se rispettosi del regolamento, non fossero tra i più generosi. Qualche giorno in più sarebbe stato meglio ma abbiamo deciso di non fermare la macchina. Si tratta di investimenti importanti per la città. L’alternativa era di stopparli e rimandare all’anno prossimo».
Il riferimento è alle delibere che comportano variazioni al bilancio da approvare entro il termine fissato per legge al 30 novembre, che riguardano tra le altre cose investimenti nel parco dell’Osservanza e in autodromo, come ha ricordato anche il sindaco Marco Panieri in Consiglio, levandosi un sassolino: «Anche la giunta questa settimana ha avuto tempi serrati, abbiamo fatto due giunte straordinarie per questo».
«Dispiace che non vi sia il confronto tra maggioranza e opposizione, è una ferita alle istituzioni – aggiunge il presidente del Consiglio Roberto Visani –. In capigruppo si era offerta la possibilità di fare due consigli per avere più tempo ma tutti i gruppi hanno deciso insieme per una sola seduta. Avevo poi garantito non solo il rispetto del tempo di discussione raddoppiato per gli argomenti non passati in commissione, come prevede il regolamento, ma anche la presenza dei tecnici per tutta la durata in caso di dubbi e domande di approfondimento. Certo sarebbe stato un dibattito lungo ed estenuante ma le condizioni c’erano tutte».