Imola, l'omaggio di Honda a Fausto Gresini

Imola

A un mese dalla scomparsa, Honda Motor Europe ha reso omaggio a Fausto Gresini: “Abbiamo fatto tante attività di co-marketing insieme alla Gresini Racing - racconta Vito Cicchetti, per molti anni General Manager di Honda Italia - fra le più importanti c’è stato il progetto HIRP. Come noi, Fausto volle investire in un programma inedito, che fosse strutturato per creare una nuova generazione di piloti italiani vincenti”.

Così fu, fra i loro nomi vi sono gli iridati di oggi, come Lorenzo Dalla Porta e Matteo Ferrari, o Andrea Locatelli ed Enea Bastianini. Fra un appuntamento e l’altro della MotoGP, quando poteva, Fausto amava venire a vedere come quei piccoli piloti sviluppassero le loro capacità di prestazione, acquisissero quelle abilità che, in futuro, li avrebbero portati fino alla conquista di titoli sportivi. Molti di quei ragazzini rappresentano una grossa fetta degli attuali piloti italiani di “alto livello”, cioè che partecipano a competizioni di caratura mondiale, ad esempio Romano Fenati e Fabio Di Giannantonio, Luca Marini, Stefano Manzi, oltre a Federico Caricasulo, Axel Bassani, Samuele Cavalieri e Federico Fuligni. A ciascuno degli allievi, almeno una volta, Fausto rivolse un incoraggiamento, dispensò consigli così riguardosi e amorevoli da essersi ormai fissati per sempre nel loro personale cassetto dei ricordi. “La cosa che mi ha sempre colpito di Fausto era la sua grande umanità e la sua capacità di coinvolgere le persone con la sua passione e la sua forza” ricorda Carlo Fiorani, ex Team Manager HRC, oggi Motorcycle Racing Communication Director. “È stato uomo che non ha paura di mostrare le sue emozioni. Dentro di sé rimase lo stesso pilota che, mentre vinceva in sella alla sua moto, piangeva di felicità dentro il casco. Fausto non mollava mai. In tanti anni di lavoro insieme, prima come
pilota e poi come team manager, non l'ho mai visto darsi per vinto o demoralizzarsi per i risultati, era un vincitore nato”.

Forza che non venne meno neppure in occasione di due grandi tragedie, come sottolinea Fiorani: “La perdita di Dajiro Kato, prima, e Marco Simoncelli, poi, lo colpirono profondamente. Ma riuscì a tirare fuori tutta la forza necessaria per continuare, onorando così la memoria dei suoi piloti”.

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