Imola, l’autodromo apre le porte a un Suzuki bike day solidale

Bici e motori si incontrano nel Suzuki bike day, la terza edizione dell’iniziativa targata Suzuki che per il secondo anno ha scelto Imola e il suo autodromo come cornice dell’evento il prossimo 8 luglio. Un’iniziativa aperta a tutti gli appassionati di ciclismo che sia anche l’occasione per riflettere di mobilità sostenibile. «La mobilità del futuro non sarà quella di oggi – ha esordito il presidente di Suzuki Italia Massimo Nalli alla conferenza stampa di ieri in autodromo –. Per la maggior parte del tempo le nostre auto stanno parcheggiate. Questo è un lusso di cui forse non ci rendiamo conto, il nostro pianeta di chiede di fare altro. Allora per una volta chiudiamo le strade alle auto e diamo spazio alle biciclette». Soddisfatti il direttore dell’autodromo Pietro Benvenuti e il sindaco di Imola Marco Panieri, per cui l’evento rappresenta «un momento di ripartenza in un’ottica polifunzionale della struttura».

La visione di uno spazio sostenibile, sicuro e accessibile, si sposa a pieno titolo con l’attività del Dynamo camp a cui saranno interamente devolute le quote di iscrizione. Dalla minima di 5 euro o di 20 euro a salire per ricevere anche l’esclusiva maglietta tecnica realizzata dal Centro stile Suzuki e Alè cycling, con rimandi al circuito e al Giappone e con le coordinate Gps delle città di Hamamatsu e di Imola. Non solo: «Suzuki raddoppierà la cifra raggiunta donandola alla Regione Emilia-Romagna per l’alluvione», ha fatto sapere Nalli.

Dynamo camp, il primo campo di terapia ricreativa in Italia per bambini con patologie gravi e croniche, dal 2007 offre ai più piccoli e alle loro famiglie soggiorni gratuiti in cui praticare sport in sicurezza, dal tiro con l’arco all’equitazione, al nuoto o all’arrampicata: «La regola è di andare al passo del più lento, le attività sono le stesse per ogni bambino – spiega Nunzia Sciavarrello –. La bici non è uno sport praticato nel nostro camp ma da chi ci sostiene. Questo progetto è di grande generosità».

Il giro è finora il più lungo tra le edizioni scorse: 41,3 km con 710 metri di dislivello, con alcune salite famose salite dei Tre Monti e non solo, come quella del Mazzolano, della Galisterna o lo strappo di Ghiandolino: «Abbiamo dovuto modificare il percorso per via di quanto successo ma il tragitto resta molto bello: unisce alcuni tratti di 2 campionati mondiali, del 1968 e del 2020, e ne anticipa altri del Tour de France 2024», ha illustrato l’ex ciclista e presidente di Apt Emilia Romagna Davide Cassani. Oltre a lui correranno campioni, tra cui Filippo Baroncini, Francesca Lollobrigida, Amos Mosaner, Aura Muzzo. «Ad oggi sono già 879 gli iscritti, più dell’anno scorso in questo momento, dai 14 agli 80 anni da 65 province – ha affermato Andrea Henke, il direttore commerciale di Suzuki –. Si conferma un evento nazionale». G.B.

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