Imola, isola ecologica: il comitato ricorre al Tar

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Sta dando i frutti la raccolta fondi lanciata dal comitato Agorà Montericco per sostenere l’azione legale contro il progetto dell’isola ecologica che costituirà il passo successivo dell’opposizione al progetto del Comune. «In 10 giorni abbiamo raccolto intorno ai 6.000 euro grazie alle donazioni di circa 150 persone», afferma il tesoriere Francesco Ferramosca. Il gruppo di residenti guarda oltre al progetto in questione: si sta dando infatti una struttura ben organizzata per rivestire il ruolo di voce civica del quartiere Pedagna. Presto ci sarà anche un’iniziativa pubblica per una presentazione ufficiale alla città.

Ricorso al Tar

Il primo passo però è quello dell’isola ecologica, progetto che di fatto ha determinato anche la nascita del gruppo e che il comitato vuole portare davanti al giudice amministrativo: «Abbiamo già individuato un legale che sta studiando la pratica – spiega Ferramosca –. Porteremo al Tar gli atti del Comune per verificare se sia stato tutto compiuto in maniera legittima, sottolineando che il progetto non fu ammesso nemmeno al bando della Commissione europea per i finanziamenti del Life 2017». L’obiettivo mira anche a rimettere in discussione la posizione: «Non ci sembra un luogo idoneo. Ci paiono politiche ecologiche particolari quelle dell’assessora all’Ambiente Elisa Spada. Ci dice che andiamo incontro al futuro perché sarà normale avere isole ecologiche all’interno di centri residenziali, ma quello imolese ci sembra un progetto unico in tutta Europa, non ne abbiamo trovati altri simili. Se l’Amministrazione intende percorrere questo sentiero può farlo allora nel nuovo quartiere che stanno edificando, la Carlina 2: almeno chi acquisterà gli immobili saprà cosa troverà. Io, in via Giovanni X, sapevo solo dell’impianto di cogenerazione».

Trasformazione in associazione

Il progetto ha sicuramente suscitato una reazione che pare essersi radicata e decisa a durare nel tempo: «C’è un presidente, Michele Verzella, 2 vice, un tesoriere e un’addetta alle comunicazioni. Ci siamo costituiti un po’ all’improvviso durante gli appuntamenti in questi 2 mesi ma ci siamo accorti che serviva una struttura. Dagli 11 fondatori abbiamo raccolto circa 250 adesioni: sono persone che vediamo di frequente e sentiamo col passarola, su Facebook o Whatsapp. A breve faremo una vera e propria presentazione – conclude Ferramosca, preannunciando quali potrebbero essere i futuri obiettivi –. In Pedagna ci sono vari problemi di cui parlare: la nuova caserma dei vigili del fuoco, la bretella, la Carlina e via Punta e via Lennon, per cominciare».

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