Imola, intitolato un Centro studi e ricerche a Renato Zangheri

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«Mi pare che Renato torni a vivere e nel modo più bello, perché corrispondente alla sua indole e al suo pensiero profondo». Così Claudia Dall’Osso, moglie di Renato Zangheri, commenta l’istituzione del Centro studi e ricerche intitolato all’ex primo cittadino di Bologna e deputato del Partito comunista italiano, che troverà spazio nella sede della Fondazione Duemila in piazza dell’Unità, nel centro della Bolognina, il quartiere da cui il 12 novembre del 1989 l’allora segretario del Pci Achille Occhetto annunciò a sorpresa lo scioglimento del partito e la nascita del Pds-Partito democratico della sinistra.

L’impegno costitutivo del centro sarà la valorizzazione della biblioteca personale e dell’archivio fotografico di Zangheri donati dalla famiglia (oltre alla moglie, il figlio Renato Maria), attraverso la promozione dell’attività di ricerca sulla biografia politica e culturale del professore, l’organizzazione di laboratori didattici nelle scuole e di conferenze, e la presentazione di libri. «Ci costa separarci dai libri – non nasconde Dall’Osso –. Alla fine la cosa più importante ci è sembrata questa: i libri di Renato servano alla documentazione e formazione di studenti e studiosi, e da una mia, chiamiamola così, privazione-sofferenza nasca qualcosa di bello e di utile».

«Arricchire il dibattito»

Si è arrivati a costituire un’associazione perché «abbiamo pensato che c’è, in questo momento, una necessità assoluta di avere nella città di Bologna un punto di riferimento anche per l’arricchimento del dibattito culturale e politico – sottolinea Walter Tega, professore emerito dell’Università di Bologna chiamato a presiedere il centro –. Non sostituiamo nessuno». E, soprattutto, «vogliamo rapporti con tutti. Tutto ciò non nasce dall’iniziativa di un partito. Poi, ovviamente, non è neutro, però nel momento in cui si confronterà con tutti vorrà discutere di quelli che sono anche i nodi cruciali che stanno, oggi, all’ordine del giorno della politica. Semmai, ai partiti saremo di stimolo».

«Evitare strumentalizzazioni»

«Anche mio marito Renato, in ogni forma del suo agire nella sfera pubblica – osserva Dall’Osso – ha sempre cercato di intrecciare la prospettiva storica, oltre che l’esperienza di amministratore, con i problemi politici e sociali del presente, evitando però ogni attualizzazione rozza e ogni strumentalizzazione». Piuttosto, «il suo sforzo è stato teso ad armonizzare due piani: quello del rigore scientifico e dello studio scrupoloso e quello della passione per l’impegno civile e politico, basato su una profonda comprensione e partecipazione ai processi sociali e alla vita concreta delle persone del passato e del presente».

Convegno nel 2025

Il primo impegno di rilievo nazionale del centro sarà nel 2025, in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Zangheri, con l’organizzazione di un convegno nazionale fra Bologna e Roma.

«Il pensiero di Renato Zangheri e la sua opera sono stati fondamentali per questa città, ma anche a livello nazionale». Virginio Merola, primo cittadino di Bologna dal 2011 al 2021, presidente dell’Istituto storico Parri del capoluogo dal giugno del 2020 e deputato, accoglie calorosamente la costituzione del Centro studi e ricerche intitolato a Renato Zangheri. «Sono molto contento della creazione di questa associazione – aggiunge – e come presidente dell’Istituto Parri dichiaro fin da ora la mia massima disponibilità a collaborare su delle attività di ricerca e di divulgazione».

Come sottolinea il sindaco di Bologna Matteo Lepore, «Zangheri è una figura di grande levatura intellettuale e politica, che ha lasciato un segno indelebile. Il Centro studi e ricerche sarà un luogo prezioso per approfondire, riscoprire e condividere il suo pensiero e andrà ad arricchire il tessuto cittadino di centri impegnati sulla memoria attiva».

Alla presentazione c’era anche Andrea De Maria, già segretario della Fgci-Federazione giovanile comunista italiana dal 1989 al 1991, mantenendo la carica anche a seguito della sua trasformazione nella Sinistra giovanile. L.B.

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