Imola, importuna una cameriera: dopo il daspo ecco l'arresto

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A fine maggio scorso si era guadagnato il primo Daspo urbano della storia cittadina. Al 39enne imolese M.T., noto per le sue scorribande che spesso andavano oltre il semplice fastidio ai danni di studenti e frequentatori della biblioteca come di avventori dei bar del centro, era stato notificato un provvedimento che prevedeva il divieto di accesso negli esercizi pubblici e nei locali di pubblico intrattenimento per la durata di due anni, nonché l’obbligo di presentarsi all’ufficio di polizia di Imola. Pena la conseguente denuncia all’autorità giudiziaria. «Un provvedimento che però il soggetto in questi mesi ha sistematicamente violato», riferiva ieri il dirigente del commissariato di Imola Michele Pascarella.

Nuovo episodio

Così è stato fino a domenica sera, quando il 39enne si è reso protagonista di un nuovo episodio. Secondo quanto riferisce il commissariato di Imola, l’uomo prima era stato segnalato come autore di un furto in una farmacia del centro. Non era però stato trovato nelle vicinanze fino a che, intorno alle 22.30, la forza pubblica è stata chiamata nuovamente da un bar del centro in via Emilia, dove il 39enne aveva preso a importunare una delle cameriere arrivando a minacciarla di morte. All’arrivo della volante della polizia l’uomo ha dato in escandescenza reagendo anche quando gli agenti hanno cercato di trattenerlo ammanettandolo. Ne è nata una colluttazione che ha procurato contusioni ai due agenti per diversi giorni, e nell’arresto anche l’auto di ordinanza è stata danneggiata a furia di calci da parte dello stesso soggetto. Per lui le manette sono scattate questa volta per resistenza aggravata a pubblico ufficiale e danneggiamento, e ieri al processo per direttissima il giudice ha stabilito un anno e due mesi di condanna da scontare in carcere.

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