Imola, il virus in ritirata: si fa il bilancio della pandemia

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Il Covid continua la sua ritirata. Tutti i dati del contagio vanno calando e sembrano quasi un ricordo lontano le centinaia di casi al giorno di un mese fa o poco più. Oggi l’incidenza, ovvero i casi a 7 giorni per 100mila abitanti sono 462,7 (-47,1%), con una media di 88 casi al giorno (79). È il tasso più basso in Romagna, dove il più alto è quello di Rimini con 601,1, seguito da Ravenna con 578,2 e Forlì-Cesena con 557,7; Bologna invece ha un’incidenza pari a 585,4.

Carichi sanitari in calo

Ne consegue che i decessi, e anche il carico sanitario sono in significativo decremento, come conferma il report settimanale dell’Ausl di imola. I ricoveri ordinari a ieri erano 20 (-6), quelli in terapia intensiva 7 (-3) e complessivamente i casi attivi 1.002 (-724). «Il successo della campagna vaccinale, che ha raggiunto un ottimo livello di copertura è risultato fondamentale per contenere l’impatto clinico della malattia», afferma la direzione sanitaria dell’Ausl. «Il tasso di ospedalizzazione, standardizzato per età, relativo ai non vaccinati, 399 ricoveri per 100.000 abitanti, è circa dieci volte più alto rispetto a quello dei vaccinati con dose booster: 39 ricoveri per 100.000 abitanti – ribadisce il direttore Andrea Rossi –. Il tasso di ospedalizzazione in terapia intensiva, standardizzato per età, relativo ai non vaccinati (40 ricoveri per 100.000 abitanti) è circa venticinque volte più alto rispetto a quello dei vaccinati con dose booster, 2 ricoveri per 100.000 abitanti».

Le vittime della pandemia

Il conto dei decessi legati alla pandemia per il territorio di Imola è salito ancora nell’ultima settimana (con 4 casi) fino a quota 404 e, di poco, sono morti più i maschi (203) che le (201). A Imola il conto drammatico è di 215 vittime, a Castel San Pietro 58, Medicina 45, Borgo Tossignano 15, Dozza 14, Mordano 10, Castel Guelfo 8, Fontanelice 7, Casalfiumanese 6, Castel del Rio 5; extra circondario 21. Per quanto riguarda le fasce di età, fra i piccoli si registra il caso di una bambina sotto i 10 anni. Zero decessi dai 20 ai 39 anni, mentre il numero si alza progressivamente man mano che l’età aumenta: 6 i deceduti dai 40 ai 49 anni, 11 dai 50 ai 59 anni, 25 dai 60 ai 69 anni, 81 dai 70 ai 79, il numero più alto 183 fra 80 e 89 anni, e infine 97 per gli over 90. Scuole Il virus si sta smorzando anche fra i banchi di scuola , nell’ultima settimana sono stati in totale 34 i casi gestiti dall’Ausl (+13) e provvedimenti sanitari sono stati presi in 10 classi (4 primarie, 6 superiori). «Si tratta di provvedimenti di quarantena parziale, ovvero adottati solo per gli alunni non vaccinati o vaccinati con ciclo incompleto, o non vaccinati aventi contratto il Covid da più di 120 giorni». Ad oggi 4 classi sono in quarantena parziale (-2). Nella fascia 5/11 anni sono state 2.560 prime dosi eseguite (con una copertura del 30,6%); 25 prenotazioni (adesione 30,9%); 1.821 cicli completi (copertura 21,8%); 197 prenotazioni (adesione 24,1%); inoltre sono state programmate nuove iniziative di sensibilizzazione delle famiglie con pediatri ospedalieri e sono previsti open day per minori tutti i sabati.

Vaccinazioni, si prosegue

Intanto, benché non più ai ritmi di poche settimane fa, continua la somministrazione di vaccini, la media è di 320 vaccinazioni al giorno, con un decremento di circa 1.000 prestazioni rispetto alla precedente settimana. Nell’ultima settimana sono state eseguite 2.214 vaccinazioni, di cui 241 prime dosi, 666 seconde dosi e 1.305 terze dosi, in questo specifico caso quelle già somministrate sono quasi 80.000, con ulteriori 2.000 utenti già prenotati. A febbraio di terze dosi ne mancano però all’appello circa 5.400, perciò continua l’azione di recall per coloro che non si sono ancora vaccinati o prenotati dopo 120 giorni dalla seconda dose. In particolare gli over 50 non vaccinati, per i quali esiste l’obbligo, restano ancora 2.800 residenti, 400 dei quali non vaccinabili per Covid contratto negli ultimi 120 giorno, a loro è ancora consentito l’accesso diretto in tutti gli hub vaccinali.

Per l’immediato futuro

«Continuare ad osservare una circolazione del virus, ma con pochi ricoveri e decessi contrariamente a quanto avviene nei paesi come Hong Kong dove la quota di soggetti vaccinati supera di poco il 30% del totale, può essere considerato il risultato auspicato della campagna vaccinale –commenta il direttore generale dell’Ausl Andrea Rossi –. Nella fase di convivenza endemica con il virus è presumibile che i contagi restino sotto controllo, con numeri ridotti e costanti fino all’estate e con dei possibili picchi in autunno ed in inverno, ma con un numero sempre limitato di decessi e di malati gravi ricoverati in ospedale (per lo più anziani e fragili). A difenderci continuerà ad esserci il richiamo annuale del vaccino, molto probabilmente un nuovo preparato tarato sull’ultima variante in circolazione o addirittura efficace contro tutte le varianti. La quarta dose è verosimile che debba essere presa in considerazione solo per gli immunodepressi, per i grandi anziani, per i soggetti più fragili, e per il personale sanitario e socio-sanitario».

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