Imola, il giorno dell'elezione a sindaco di Marco Panieri

Imola

IMOLA. Una vittoria al primo turno e senza appello. Un risultato che quasi fotocopia quello del successo regionale di Stefano Bonaccini a gennaio. Bonaccini che era a Imola solo venerdì scorso davanti alla piazza Matteotti piena e che ieri sera per Marco Panieri è tornato per la terza volta, questa volta per brindare.


Chi vince
È una vittoria del giovane candidato certamente, ma anche una sorta di “riconquista” per il suo partito. Panieri porta in dote un gruzzolo che non si vedeva da un bel po’ da quelle parti e che sotto sotto il centrosinistra non si aspettava forse nemmeno del tutto. «È il grande risultato frutto di una coalizione di centrosinistra larga che ha saputo mettere al centro programma, idee, tanta azione, tanta capacità di ascolto – ha commentato il nuovo primo cittadino –. Ci eravamo ripromessi di andare ovunque e abbiamo vissuto intensamente la città. Ringrazio tutti i candidati, tutte le liste che hanno portato a casa un risultato importante. Ci aspettano, mesi, anni, impegnativi, penso alla scuola e all’economia, ma siamo pronti, li affronteremo con coraggio e grinta. Riattiveremo quel dialogo istituzionale che si era perso per guardare al futuro della nostra comunità, lo faremo con concretezza e semplicità». Sono 20.558 i voti alla coalizione, il 57,42%; per Panieri stesso 6.815 preferenze. A dividere le parti dentro la coalizione: il 39,72% va al Pd (13.652 voti), 2.329 a Imola corre, la lista del candidato sindaco (6,78%), poi Imola coraggiosa con 1.653 ossia il 4,81%, Imola riformista 1.050 3,05% e Imola futuro-Europa Verde 1.013 con il 2,95%. In consiglio comunale la maggioranza sarà composta di 15 consiglieri. Il Partito democratico ne porterà 12 e in base alle preferenze ottenute, la lista dei primi 12 vede in testa Fabrizio Castellari con 926 voti, Roberto Visani 911, Giacomo Gambi 729, Daniela Spadoni 534, Lisa Laffi 506, Francesca Degli esposti 468, Chiara Sorbello 279, Pierangelo Raffini 264, Sonia Manaresi 227, Cecilia Ricci 201, Maria Lorena Trotta 198, Bruna Gualandi 184. Due consiglieri saranno della lista del candidato Imola corre: Antonio Ussia con 148 voti e Alan Manara con 109. Ritorna anche la sinistra a palazzo comunale e lo farà con una consigliera di Imola Coraggiosa, la capolista Elisa Spada che ha avuto 374 preferenze. Non entra nemmeno questa volta Imola futuro- Europa verde che si ferma al 2,95% e non riesce ad eleggere nemmeno un consigliere.


Il centrodestra si rinforza
Il distacco col vincitore è nettissimo, e fin dalla tarda mattinata era palese. Daniele Marchetti torna dunque al suo doppio compito, come nella passata consigliatura: consigliere regionale e al contempo consigliere comunale, ma all’opposizione. Con lui candidato sindaco il centrodestra ha incamerato 9.569 voti, pari al 26,73%, che è meno della metà del vincitore. Ma la compagine di centrodestra non era mai stata prima così numerosa nell’assise imolese. I consiglieri che entreranno in Consiglio saranno infatti sette. Della Lega, oltre a Marchetti stesso (che ha raccolto 997 preferenze), entrano: Simone Carapia (462 voti), Serena Bugani (293), Riccardo Sangiorgi (237) e Rebecca Chiarini (177). La novità assoluta sarà Fratelli d’Italia che riporta in aula Nicolas Vacchi (al giro precedente aveva raccolto 400 voti con Forza Italia ma non entrò per il gioco dei resti e in aula andò Giuseppe Palazzolo) che ha raccolto 461 preferenze, e al suo fianco avrà Maria Teresa Merli (221 voti). Nessun consigliere eletto per Forza Italia e Popolo della famiglia che si ferma al 2,95% (1014 voti).
Il resto dell’opposizione
All’opposizione finisce la coalizione delle due civiche a sostegno di Carmen Cappello che non va oltre il 7,54%, con il 6,08% raccolto dalla sua lista personale e l’1,11% della lista Imola riparte. Entrerà così solo un consigliere comunale e per il momento non è dato sapere chi sarà. Cappello, che ha avuto 671 preferenze, potrebbe rinunciare a favore del primo dei non eletti che nella sua lista è Corrado Bufi con 93 voti. Un consigliere appena anche per il Movimento 5 Stelle, che non è stato cancellato del tutto, ma quasi, ad appena due anni di distanza dalla storica vittoria di Manuela Sangiorgi al ballottaggio. Correndo da solo Ezio Roi ha raggranellato il 6,30% complessivo (2.257 voti totali, 314 preferenze). Per il momento pare entrerà lui stesso quanto meno, come dice «per impostare il lavoro». La prima dei non eletti in lista è Claudia Resta con un pugno di 64 preferenze. Nessun consigliere invece per Valori Comuni, non entra nemmeno il candidato sindaco Andrea Longhi, la lista si ferma al 2,02%.

LA FESTA. La festa è già in corso all’ora di pranzo, manca ancora l’ufficialità ma i flash scattano a raffica da un po’. E quando arriva mamma Susanna in bicicletta davanti alla sede elettorale in via Emilia, il nuovo sindaco di Imola si stacca dal gruppo e va da lei. Così per qualche istante ridiventa semplicemente Marco e si prende la carezza più dolce di qualsiasi vittoria e quel sorriso così carico di soddisfazione. Poi la giostra ricomincia perché adesso Marco Panieri è il nuovo sindaco della città, il dodicesimo dal dopoguerra. Lo è diventato con una maggioranza che non lascia adito ad equivoci di alcun tipo, ben oltre quel 50+1 che nessuno fino all’ultimo osava sperare fino in fondo.
Festa in casa Pd
In casa Pd, in viale Zappi accorre a metà mattina il segretario regionale Paolo Calvano: «Imola è in buone mani», lo saluta. E l’ultimo sindaco Pd e ora senatore Daniele Manca a due passi aggiunge una battuta «posso togliere il disturbo». Francesca Marchetti segretaria del partito, trascina festante Vittorio Gardi, ex partigiano che fra un mese compie 90 anni ma ieri ha festeggiato in anticipo con la vittoria del più giovane. «Il Pd ha dimostrato che c’è e non è in panchina, con un progetto solido e credo che tutti abbiamo ritrovato uno slancio nuovo» dice la consigliera regionale che per il momento, fino a congresso, mantiene anche la segreteria del Pd territoriale e che un sassolino però ora dalla scarpa se lo toglie: «Abbiamo deciso di mantenere i toni pacati durante tutta la campagna elettorale e di non cadere nelle provocazioni, ma credo che ci siano state delle bassezze quando la candidata Cappello ha avanzato insinuazioni, dietrologie e attacchi personali a Marco. La politica è altro e crediamo di essere stati premiati anche per aver dimostrato questo e ci simo ritrovati in questo in sintonia con quello che questa stessa città esprime». Davanti alla sede elettorale ci sono i sindaci del circondario, Fausto Tinti si coccola Panieri soddisfatto per tutta la giornata, perché a sera è di nuovo in piazza Gramsci a sollevarlo di peso come si fa coi campioni: «Il mio più grosso in bocca al lupo a Marco. Dopo una parentesi da dimenticare, finalmente il Comune più grande del nostro circondario torna al centrosinistra. Sarà fondamentale ricominciare ad avere un interlocutore serio ed affidabile con cui condividere le prossime scelte per il nostro vasto territorio».


Bonaccini ritorna
La festa cominciata al mattino culmina all’ora di cena in piazza Gramsci, gremita e senza palchi dove Marco Panieri stringe mani e posa per selfie e foto, in attesa dell’arrivo, di nuovo, di Stefano Bonaccini. Tanti applausi, bandiere se ne vedono poche, tanta gente e volti sorridenti. I più anziani fiduciosi, i più giovani entusiasti, gli eletti alla loro prima campagna elettorale su di giri. «Chi vince nei Comuni deve avere un ottimo rapporto con la Regione. Oggi io ho telefonato ai sindaci di centrodestra che hanno vinto a Comacchio e Bondeno, perché chi guida le istituzioni deve avere massimo rispetto, certo è che dei primi tre comuni per dimensione che hanno votato, Imola, Faenza e Vignola ne governavamo uno e li vinciamo tutti e tre al primo turno… Una bellissima soddisfazione. Stasera festeggiate, ma domattina subito al lavoro non c’è un minuto da perdere, dobbiamo capire come spendere i fondi che arriveranno dall’Europa, insieme al governo. D’ora in poi chi non sa cosa è un Comune stia a guardare –dice Bonaccini riferendosi alla passata e breve amministrazione 5 Stelle, poi rivolto a Panieri –. Tu vai orgoglioso di questo risultato ma un conto è vincere e un conto è governare. Adesso dovete dimostrare cosa sapete fare. Questo week end avrai già un impegno importante col Mondiale di ciclismo, poi la Formula uno, hai già un bel battesimo. E chi sperava di dover essere chiamato per darci una mano al ballottaggio, ripassi fra cinque anni».

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