Imola, i giovani chiedono più partecipazione e lavoro

Imola

IMOLA. I giovani imolesi chiedono più coinvolgimento e interesse da parte delle istituzioni per la creazione di eventi, momenti aggregativi, promozione della vita all’aria aperta e sportiva, e socialità. È questo, in estrema sintesi, quello che emerge alle risposte ai questionari di Open Up, realizzato dalla cooperativa sociale Officina Immaginata, nell’ambito del progetto circondariale “Cittadinanza attiva, senso di comunità e peer education”. Iniziativa che ha interessato giovani del territorio voluta per conoscere lo stato dell’arte della “questione giovanile” locale. «Con questo lavoro – spiega Daniele Fabbri, promotore per Officina Immaginata del sondaggio – appare evidente come la voglia di protagonismo, soprattutto dei ragazzi tra i 15 e 29 anni che non fanno parte di gruppi o associazioni ci sia. Ora tocca alle amministrazioni, dopo aver studiato i dati, mettere in campo azioni che vadano a soddisfare queste esigenze».
I numeri
In totale i ragazzi che hanno risposto a Imola sono stati 1.116 che diventano circa 1.900 per tutti e dieci i comuni del Circondario. Per quanto riguarda il capoluogo, a oggi hanno risposto il 37% di maschi e il 61% di femmine, con un 51% di ragazzi frequentanti le scuole secondarie di secondo grado. La distribuzione territoriale ha visto il 16% residente in centro storico, il 20% nel quartiere Pedagna e il 22% non a Imola. Sul bisogno di essere informati i giovani prediligono Instagram (47%), seguito dalla email (31%).
I risultai più significativi
Di tutto il campione, l’80% ha detto di non far parte di nessuna associazione e ben 1.127 hanno risposto che la maggior parte del loro tempo libero lo passano a casa o con gli amici. Tra le aree urbane preferite il 17% dice di trovarle nel centro storico, il 15% al parco Acque Minerali, il 13% all’autodromo e al Parco Tozzoni, l’11% alla Rocca e il 7% nei centri commerciali. Tra le principali necessità che emergono il 47% ha dichiarato di sentire il bisogno di avere un’opportunità lavorativa mentre il 15% vorrebbe far parte di un gruppo che promuove iniziative in città. Soddisfazione, invece, viene rilevata per quanto concerne gli eventi e servizi, attestata dal 61% del campione.
Le abitudini
Tra le abitudini stravince il guardare film e serie tv, seguito dalla frequentazione dei social network, ascoltare musica, fare sport e leggere libri e fumetti. Tra le proposte da portare all’attenzione della politica vince, con il 62%, quella di avere e creare spazi per i giovani, seguito da un maggior coinvolgimento (53%), cura dei parchi e attività musicali e culturali (46%). Importante poi l’ambito di ciò che manca o che andrebbe potenziato. Su tutti vince il lavoro (42%), seguito dalla richiesta di wi-fi gratuito in città e nelle frazioni (36%), eventi musical-culturali (35%), tirocini e stage (31%) per chiudere con spazi sportivi pubblici (25%). Altra questione emersa è quella della partecipazione. Sul lavoro (52%), eventi (45%) sport (39%), scuola (38%) i giovani chiedono maggior coinvolgimento da parte dell’amministrazione.

Arte e teatro lungo la ciclabile del Santerno. Una possibile risposta all’esigenza di protagonismo culturale che chiedono le giovani generazioni del territorio potrebbe arrivare già questa estate. Il Circondario sta aspettando i risultati di un bando regionale che dovrebbe finanziare il progetto da 72 mila euro, di cui 22 mila provenienti da Imola, intitolato “Innesti di acque e di terre - I giovani per il nostro territorio”. «Se tutto andrà come speriamo – commenta l’assessore alla Cultura imolese, Giacomo Gambi – realizzeremo questa proposta che si svilupperà da Mordano a Castel del Rio attraverso i 43 chilometri della pista del Santerno. Qui prenderanno vita, con cadenze settimanali, da giugno a settembre, quindi una ventina, in rapporto con i vari Comuni e associazioni giovanili del territori, momenti performativi teatrali, musicali e di qualsiasi altra forma all’aria aperta. Saranno studiate e realizzate esclusivamente con l’ausilio dia giovani artisti siano musicisti, attori, danzatori del territorio col fine di valorizzare le loro competenze e promuovere un contatto col pubblico profondamente formativo sia sotto il profilo professionale sia sotto quello amatoriale». L’idea è quindi quella di usare come quinta scenica quella naturale del lungofiume. «Ambiente nel quale saranno individuati i luoghi in cui svolgere le iniziative e che – aggiunge – potranno essere raggiunti esclusivamente a piedi o con la bicicletta al fine di valorizzare la funzione ambientale ed ecologica dell’infrastruttura». Multidisciplinarietà dell’offerta, valorizzazione e promozione dell’emergenza paesaggista e naturale del Santerno, coinvolgimento diretto delle associazioni e dei giovani sono i «punti forti che ci fanno ben sperare a un approdo positivo del progetto».

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