Imola, Green pass: alcune decine di assenti ma senza intoppi

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In alcune aziende private c’è chi si è presentato senza Green pass ed è stato rimandato a casa, una decina di persone in tutto dice la Confindustria imolese. Nelle grandi aziende cooperative qualche defezione c’è stata, ma sono numeri minimi, dicono dalle sedi di alcune delle principali coop del territorio, che non hanno inficiato l’operatività né creato tensioni. In Municipio «nessuna sorpresa – dice il dirigente del personale Daniele Campalto –, ma l’adesione di una percentuale che rientra di fatto nell’ 11% di personale non vaccinato, coincide con l’entrata in vigore dell’obbligatorietà della certificazione, si aspetta quindi lunedì per avere il quadro esatto della situazione, ma qui nessuno per ora risulta “assente ingiustificato”».

Fuori dalle aziende

Da Confindustria emergono situazioni differenti a bilancio della prima giornata in cui è entrato in vigore l’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro. «La giornata di ieri – sottolinea il presidente della delegazione imolese di Confindustria Emilia, Marco Gasparri – ha visto diverse aziende del territorio imolese, sia di medie che di grandi dimensioni, registrare alcuni allontanamenti forzati dalle proprie sedi. Si è trattato di dipendenti sprovvisti della certificazione ma intenzionati comunque a entrare in azienda. Stiamo parlando di una decina di casi in tutto risolti, per fortuna, senza la chiamata delle forze dell’ordine. Oltre a queste c’è un’altra situazione alquanto singolare – rimarca Gasparri – ed è quella dell’impennata delle certificazioni di malattia che, anche in questo caso hanno una scadenza fissata alla fine della prossima settimana. Infine, ma non certo per importanza abbiamo registrato diverse adesioni allo sciopero generale, indetto guarda caso poche ore prima dell’arrivo dell’imposizione normativa, da alcune sigle sindacali di base. Si tratta comunque, a detta degli associati, di una partecipazione allo sciopero da parte di persone già note per per essere contrarie al Green pass”».

Cooperazione

«Siamo andati meglio di quanto pensassimo –ammette Paolo Mongardi, presidente della principale coop imolese, la Sacmi –. Tutti i dipendenti sono stati controllati e uno solo, avendo preannunciato per tempo di non essere vaccinato e di non essersi sottoposto a tampone, è attualmente a casa in permesso. Alcune sono poi le persone che hanno aderito allo sciopero, ma non abbiamo dipendenti a nostro libro paga con retribuzione sospesa per aver inadempiuto di fatto alla certificazione, e noi contiamo 1100 dipendenti nella sede centrale e 300 in sedi distaccate, più 200 esterni per società di servizi che afferiscono a Sacmi». Il controllo avverrà sempre a tappeto fino a che la norma resterà in vigore. «Avremmo già dovuto avere disponibile la lettura automatica del QR code ma c’è stato un ritardo nella fornitura – spiega Mongardi –. Ad ogni modo installeremo quanto prima la possibilità di passare il Green pass ai tornelli in accesso, solo per ora utilizziamo personale esterno per il controllo, mentre è delegato a personale interno la verifica sulle certificazioni di fornitori e ospiti.

Sono invece 7/8 le persone che non hanno preso servizio ieri alla Trascoop di Castel San Pietro. «Un numero ininfluente rispetto alla produttività dell’azienda, considerato che i dipendenti sono circa 400 – rimarca il presidente Alsen Martelli –. Anzi, ci sono aziende alle quali forniamo servizi di trasporto, facchinaggio e logistica, come Ima, Ducati o Sacmi, oppure Alce Nero o Vertiv che ci stanno chiedendo più unità operative per fare fronte magari ad assenze di dipendenti interni o di dipendenti di aziende a cui certi servizi sono già esternalizzati. In linea di massima non abbiamo avuto grossi problemi nemmeno con i corrieri e i camionisti, per ora tutti col Green pass se italiani; qualche difficoltà in più per dialogare c’è stata con coloro che portavano carichi dall’Est, ma come procedura, se senza Green pass restano chiusi nelle cabine dei loro camion e passano dal finestrino le documentazioni, il resto lo fanno i nostri addetti con tutte le protezioni del caso».

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