Imola, Galavotti: «Da Vasco la spinta per far tornare il festival»

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«Il concerto di Vasco Rossi rappresenta il primo atto di un rialzare la testa dell’autodromo di Imola, che si riconferma un luogo con una grandissima storia e una grandissima vocazione musicale». Anche se «questa capienza così tagliata mi sembra un po’ punitiva». Non ha il minino dubbio Valter Galavotti, assessore alla Cultura che ha tenuto a battesimo l’Heineken Jammin’ Festival nel 1998, con il rocker di Zocca primo headliner del primo vero festival musicale organizzato in Italia e 120mila spettatori. E i momenti legati al Komandante da ricordare non mancano.

Heineken 98

«Imola è grata a Vasco Rossi, ma Vasco Rossi deve essere molto grato a Imola perché il concerto del 1998 ha cambiato la sua carriera, completamente – comincia il suo racconto Galavotti –. Fino a quel momento era un artista sì importante, ma un’artista “maledetto”, ancora con la storia dell’arresto per droga, uno che non piace a tutti, l’artista un po’ eccentrico. Dopo il festival, tutti lo hanno coccolato, osannato e celebrato come il più grande in assoluto protagonista della musica italiana».

Al punto che «quell’anno gli diedero il più importante premio italiano per la musica d’autore, il Premio Tenco – sottolinea –. Come per dire: attenzione, non è più un fenomeno così rockettaro, è un cantautore, fa dei testi importanti. Fu proprio un riconoscimento del salto di qualità, perché da allora è diventato l’icona intoccabile».

Rewind

Il primo concerto del Blasco all’Enzo e Dino Ferrari è diventato un disco dal vivo e un dvd, però «è stata una sorpresa – confessa l’ex assessore –. Vedevamo questi operatori... non sapevamo che c’era questo Nick Wickham. È arrivato così alla chetichella. Solo dopo abbiamo saputo che è fondamentalmente il più bravo regista musicale. È arrivato con i suoi cameraman e ha fatto le sue riprese. Vedevamo che c’era tanta gente che andava in giro a fare riprese, però lo abbiamo saputo dopo».

Un segno che «Vasco aveva capito che cosa stava succedendo – osserva –. Primo festival fatto in un autodromo in Europa, data unica, prima data di questo primo festival fatto in Italia. Troppe novità, troppe sorprese. Allora ci ha investito sopra, per arrivare poi alla produzione di quel film e di quel cd. Aveva capito. Anche le trovate come l’arrivo in elicottero... aveva capito che quello era un evento unico».

Grifo

Il terzo concerto del Kom a Imola del 2005 è quello della consegna del Grifo, il simbolo della città, perché «Vasco con Imola aveva creato un rapporto particolare – racconta Galavotti –. Abbiamo voluto suggellare questo rapporto particolare, particolarmente forte, che ha con la città. E lo ha anche detto nelle sue interviste cosa significa per lui il ritorno a Imola. È molto importante».

Lo sprone

E dopo gli Ac/Dc, i Guns’N’Roses e il triplete di quest’anno con Vasco, i Pearl Jam e Cesare Cremonini, «il sindaco dovrà combattere per cercare di dare continuità – rilancia in chiusura l’ex assessore – . Non più solo il concertone, ma due o tre. Se non il festival. La rinascita del festival sarebbe una bomba».

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