Imola, falde prosciugate dalla siccità. "Mai un autunno così secco"
Un autunno più asciutto del normale, con temperature anomale. Le falde acquifere che non si riempiono, a causa della scarsità di precipitazioni. E nessuna prospettiva di miglioramento a breve termine, perché «un po’ di pioggia potrebbe anche cadere – prevede Fausto Ravaldi, coordinatore dell’osservatorio meteorologico dell’istituto Giuseppe Scarabelli –. Ma non dovrebbe essere né una pioggia temporalesca, né una pioggia che possa risolvere la situazione».
Insomma, dopo la pesante e prolungata siccità dei mesi primaverili ed estivi, il cambiamento climatico inarrestabile non sembra più garantirci quel sospiro di sollievo che tanto stiamo aspettando. E si fanno sempre più lontani i tempi in cui per il ponte dei Santi e dei Morti anche a Imola cadeva qualche fiocco di neve.
Lo scenario e i dati
Guardando alle temperature, «sicuramente, come abbiamo notato tutti, sono un po’ diminuite, anche se c’erano il sole e delle belle giornate – comincia l’analisi Ravaldi –. E, comunque, gradualmente diminuivano anche in ottobre. Di fatto, dal punto di vista delle temperature l’autunno non è che non sia cominciato, l’autunno è cominciato. Il problema è che è un autunno che è più più caldo del solito. Ma, soprattutto, è un autunno più asciutto del solito».Numeri alla mano, spiega, «contro 88 millimetri di pioggia media dei mesi di autunno in più di 70 anni dal 1946 a oggi, ne sono caduti 0,2, che equivale a una rugiada. 0,2 è un bicchier d’acqua su un metro quadrato di suolo. Per cui, se vogliamo nella realtà non è caduto niente. È caduto qualcosa che non è servito a niente». E «la media di ottobre è di 17,9 gradi, contro una media di ottobre 2022 di 15,1 – aggiunge –. Quindi abbiamo quasi tre gradi in più rispetto alla media dei mesi di ottobre».