Imola, due milioni di euro in meno per il Circondario

Il Circondario imolese approva il bilancio di previsione. Lo fa ottenendo il via libera da parte dei revisori anche se gli stessi “bacchettano” l’ente evidenziando la necessità che «si rispettino i termini per la redazione, presentazione e approvazione del Documento unico di programmazione per ora non ancora certi». Questo organo di secondo livello, composto dai dieci Comuni del territorio imolese, quest’anno vedrà calare le entrate, soprattutto a causa di minori trasferimenti provenienti dai vari livelli istituzionali. La stima si attesta su circa due milioni di euro in meno. Dai 2,2 milioni di euro ricevuti dallo Stato l’anno scorso si passerà così a circa 1,4 preventivati per quest’anno, identico trend in decrescita per quelli regionali che passano dagli accertati 2,6 milioni del 2021 a quelli attesi per quest’anno stimati in poco più di 1,8 milioni di euro.

Il ruolo dei Comuni

Al di là dei trasferimenti, ogni anno i Comuni versano nelle casse del Circondario la loro quota associativa. Per il 2022 è di 2,60 euro per abitante sulla base dei dati demografici ufficiali e dunque l’importo complessivo è di circa 350mila euro. Il Comune che ha la quota parte più alta ovviamente è Imola che verserà 183.019,20 euro, mentre Castel del Rio dovrà versare poco meno di 3.100 euro. In mezzo gli altri. Castel San Pietro Terme spenderà 53.996 euro, Medicina 42.910 euro, Dozza 17.147 euro, Mordano 12.087, Castel Guelfo 11.733, Casalfiumanese 8.782, Borgo Tossignano 8.413 e Fontanelice 5.096.

La situazione spese

Stando ai documenti approvati appare netto il calo delle risorse che avrà a disposizione il Circondario quest’anno. In totale la stima è di due milioni in meno. Ma non solo. Anche per i successivi bilanci previsionali del 2023 e 2024, nelle singole voci di spesa per la gestione dei servizi associati, il trend non cambia. Nello specifico a livello complessivo la spesa corrente dell’esercizio 2022 ammonta così a 16 milioni a fronte di una previsione finale del 2021 di 18 milioni con un decremento del 12,8% per effetto dei minori introiti derivati da contributi statali e regionali e dalle spese straordinarie finanziate con l’avanzo, presenti nel 2021 e non nel 2022. A queste risorse vanno aggiunte anche uscite per conto terzi e partite di giro pari a 5,2 milioni di euro.

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