Imola, doppio colpo della banda del buco al megastore Whellup-Omnia Retail

Imola

IMOLA. Domenica scorsa un buco nel muro sul retro del megastore. Nella notte tra giovedì e venerdì una vetrata fatta saltare con un Suv lanciato a tutta velocità in retromarcia. Sono le tecniche utilizzate certamente dalla stessa banda di ladri, che ha messo gli occhi sul negozio Omnia Retail, specializzato nella vendita di abbigliamento ed accessori per motociclisti professionisti e non. Colpi, però, che sono andati a segno solo in parte. Il primo raid, infatti, è stato parzialmente mandato a monte quando l’allarme squillato alla centrale operativa dell’istituto di vigilanza Coop Service, ha fatto arrivare una guardia giurata che li ha costretti a darsi alla fuga in fretta e furia. L’altra notte, invece, a farli tornare sui propri passi, c’ha pensato il suono della sirena di una gazzella del Nucleo Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Imola, piombato in via Selice 47 una manciata di minuti dopo essere stati allertati, purtroppo non sufficienti a catturare i malviventi.

Il bottino

Tute da motociclista e giubbotti in pelle. Sono questi i principali articoli su cui sono riusciti o meglio, hanno voluto mettere le mani i ladri, in entrambi i raid. Furti, certamente, visto la specificità degli obiettivi portati via da magazzino ed espositori, su commissione.

Tutto pianificato

Come sembra non ci siano dubbi sul fatto che ad agire sia stata una banda di professionisti: la sfrontatezza con cui hanno agito lascia pensare addirittura che l’assalto di domenica, sia stata quasi una prova per vedere i tempi di reazione delle forze dell’ordine.
Una batteria che le riprese del circuito interno del negozio, raccontano fosse composta almeno da cinque individui.
Unica cosa che stona, e potrebbe rivelarsi il vero tallone d’Achille dei ladri, il fatto che per la seconda spaccata potrebbero aver usato un veicolo non rubato. Così fosse potrebbe essere una pista molto interessante da battere per gli investigatori dell’Arma imolese guidata dal capitano Andrea Oxilia.

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