Imola, la domenica suona la sua fisarmonica per il quartiere

Imola

IMOLA. Fatmir Curgu, detto “Fortunato”, perché è quello che il suo nome significa nella sua lingua madre, l’albanese, è il virtuoso che ogni domenica, più o meno all’ora dell’ “aperitivo”, imbraccia la sua fisarmonica blu ed esce sulla soglia di casa, nel quartiere Pedagna. Piazza una cassa, mette su la base dei pezzi storici del liscio romagnolo, e la parte da solista la esegue lui, dal vivo. Sono tre settimane che succede sempre alla stessa ora, è diventato un momento atteso e così, con qualche telefonata e messaggio sui social fra musicisti e amici, si arriva a capire che il virtuoso è proprio lui. Lo abbiamo contattato per farci raccontare di questa sua idea e anche la sua storia. «Tre settimane fa, non c’era ancora l’ora legale, e quindi a quell’ora era già buio, mi sono affacciato e con la fisarmonica ho suonato “La vita è bella” – racconta lui stesso al telefono –. Non sapevo se ai vicini avesse fatto piacere, speravo di sì, e infatti un po’ alla volta ho visto alzarsi le tapparelle, accendersi le luci che prima erano buie, le persone fare capolino e affacciarsi. Io mi sono emozionato».


Come tutti, Fatmir vive questo strano periodo seguendo le istruzioni anti contagio. «Sto in casa e studio musica, ma vado anche lavorare, in questo momento due giorni a settimana, nella mia azienda di Bagnacavallo che produce cavi. Sono un bene indispensabile servono anche per connettere i respiratori negli ospedali» spiega orgoglioso del suo lavoro. Fatmir ha 48 anni e in Italia dove è arrivato dall’Albania nel 1991, «un dei primi, sbarcato a Brindisi con migliaia di miei connazionali» specifica, fa l’operaio. Nel suo paese era un insegnante di musica, aveva studiato proprio la fisarmonica classica. «Non ho mai smesso di suonare, studio molto anche oggi, ma qui in Italia ho cercato subito un altro lavoro». La sua prima tappa è stato l’Abruzzo. A Giulianova ha conosciuto la ragazza che sarebbe diventata sua moglie, una faentina che là era in vacanza. Insieme sono venuti ad abitare a Imola nel 1997 e qui hanno costruito la loro casa e la loro famiglia, «così dopo aver imparato l’abruzzese stretto, adesso parlo il romagnolo –scherza– si vede che noi albanesi siamo portati per le lingue». Ma la passione per la musica, Fatmir non l’ha mai accantonata. «Ho avuto richieste per insegnare, e anche da parte di orchestre di liscio molto importanti, ma io avevo il mio lavoro, che mi piace, e ho scelto di continuare con quello – spiega –. Sono una persona che quando fa una cosa ama andare fino in fondo e sapevo che non avrei avuto abbastanza tempo se volevo continuare il mio lavoro, così ho deciso che avrei suonato per hobby. Ora che vedo tanti musicisti e amici che fanno quello di professione e sono rimasti senza nulla, con tutto fermo, so di aver fatto allora la scelta giusta». Così, per hobby, da un paio d’anni finita la sua settimana di lavoro, il sabato e la domenica suona con un’orchestra di liscio molto famosa in Romagna, quella di Stefania Ciani. «Non suono la musica classica che ho studiato, ma la musica classica… romagnola. Fino a poco tempo fa giravamo tutta la Romagna e fino a Bologna, adesso è tutto fermo e speriamo di ripartire –spiega Fatmir –. Intorno a casa so che ci son anche tante persone che vengo a sentire l’orchestra, adesso suono da casa anche per loro», e qualcuno balla anche sul terrazzo. Lo farà anche domenica prossima? «Beh, finché non mi tirano dei pomodori sì…» sorride il fisarmonicista Fatmir.

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