Imola, dalla Tosa al monumento l'autodromo diventa un cantiere

Archivio

La Tosa è finalmente alla griglia di partenza. Parla un po’ tra i denti il presidente di Formula Imola Gian Carlo Minardi, forse per scaramanzia, ma «la speranza è quella di arrivare alla conclusione proprio in questi giorni dell’iter burocratico per cominciare i lavori». E cioè di chiudere la fase della procedura pubblica per l’affidamento dei lavori e cominciare così il cantiere della tribuna ecologica della Tosa in vista del prossimo Gran premio di F1 dal 19 al 21 maggio. Un intervento oneroso per cui si punta ad avere il maggior numero di posti possibili in tempo per la competizione, «una prima tranche», spiega l’assessora all’Autodromo Elena Penazzi.

Anche la torre dell’autodromo avrebbe bisogno di qualche intervento, ma da valutare «in un secondo momento – aggiunge Penazzi. Andiamo per step. Per ora la priorità va alla tribuna, al monumento di Arman che restaureremo e agli interventi della passerella e dei nuovi bagni», i cui lavori dovrebbero cominciare presto.

Tosa

Mancano poco più di quattro mesi al Gran premio ma in termini di cantieri il tempo stringe. E in parte è già scaduto. Perché sebbene per l’affidamento dei lavori sia questione di giorni e sia ancora presto per sapere esattamente quanti posti “green” saranno pronti, si mette già in conto che sarà praticamente impossibile terminare definitivamente i lavori per maggio. «Sulla Tosa ci sono vari interventi da fare – afferma Penazzi. Per il cantiere, infatti, si stima un intervento di 3.7 milioni di euro –. Con l’affidamento dell’incarico vedremo i progetti e avremo più certezze sui numeri dei posti». L’obiettivo, comunque, è di «portarne a casa il più possibile entro la gara».

Passerella e altri interventi

Il cantiere della Tosa sarà il più imponente ma non l’unico che l’autodromo vedrà nel 2023. Sempre in questi giorni dovrebbero essere aggiudicati i lavori per la costruzione della passerella sopra ai box nel cui progetto ricadono anche dei nuovi servizi igienici. Così come per il restauro del monumento Rampante di Arman all’ingresso del circuito l’Amministrazione è in attesa (vedi altro articolo). Anche un altro simbolo dell’autodromo avrebbe bisogno di manutenzione, la torre, ma «in un secondo momento, quando arriveranno le risorse», conclude Penazzi.

Si rimette a nuovo il monumento Rampante, l’opera di Arman dedicata alla Ferrari che con la sua rampa di modellini F40 fiammanti accumulati in uno slancio verso la pista accoglie i visitatori all’ingresso dell’autodromo. Si spera in tempo per il prossimo Gran premio, che si terrà dal 19 al 21 maggio. «L’obiettivo è di riqualificarlo entro quella data», fa sapere il sindaco Marco Panieri che, insieme all’assessora all’Autodromo Elena Penazzi, ha avviato un percorso con le imprese del territorio imolese e faentino per raccogliere disponibilità private.

Il monumento in bronzo, infatti, inaugurato nel 1999, necessita di un’adeguata manutenzione dopo più di venti anni di esposizione agli agenti atmosferici. «Nella riqualificazione dell’asse tra la stazione e l’autodromo per il settantesimo anniversario della pista rientra anche il monumento – prosegue il sindaco – per la cui ipotesi di restauro al momento abbiamo stimato circa 40mila euro. Abbiamo già incontrato le aziende e c’è una disponibilità in questo senso».

Sembrerebbe quindi tutto pronto ma il restauro deve soddisfare determinati requisiti per cui l’Amministrazione ha avviato l’iter necessario con la fondazione francese Arman. «Siamo in contatto con la fondazione che, dopo la morte dello scultore, si occupa della tutela artistica delle sue opere, tra cui quella imolese è una delle più importanti – spiega Penazzi –. Sono state vagliate varie ipotesi con l’obiettivo di un restauro che duri nel tempo e che rispetti il colore voluto dall’artista, il rosso Ferrari. Inizialmente sembrava il monumento dovesse essere smontato mentre dalle ultime verifiche sembra si possa fare in loco. Aspettiamo l’approvazione per partire il prima possibile, anche perché per i lavori serviranno un paio di mesi circa», conclude Penazzi.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui