Imola, da Borgo Tossignano la nuova frontiera delle tabaccherie

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Il primo incontro in Italia tra la tecnologia dell’automazione e la vendita dei tabacchi porta la firma di un imprenditore imolese, José Cavaliere, fondatore della start up Tabaccheria vincente con cui ha realizzato la prima tabaccheria completamente automatizzata a Reggio Emilia.

Di Borgo Tossignano, Cavaliere sta esportando il suo servizio oltre i confini non solo del Circondario ma della Regione, avendo finora all’attivo 17 progetti di ristrutturazione di tabacchi tra l’Emilia-Romagna, il Veneto, la Lombardia e la Toscana.

José Cavaliere, in molti settori siamo ormai abituati a intuire le applicazioni tecnologiche ma cosa dobbiamo aspettarci in concreto parlando di tabaccherie 2.0?

«Sono due le innovazioni principali: il self scanning e il pagamento automatico. Il primo è l’intervento meno gravoso, in media intorno ai cinquemila euro, che però può risultare di grande aiuto ai tabaccai perché permette di evitare la verifica e il cambio manuale dei prezzi prima dell’apertura. In sostanza ci sono delle etichette “digitali” abbinate in base alla posizione alla marca e al prodotto che, collegandosi a mezzanotte al prezzario del Monopolio di Stato, si aggiornano automaticamente ogni giorno. Le casse automatiche, invece, già conosciute in altri settori di vendita, permettono di liberare risorse soprattutto nei casi di grandi tabaccherie che offrono anche altri servizi, oltre a risultare utili dal punto vista sanitario perché evitano il contatto con i soldi. Sono un po’ più costose, in base all’ordine di grandezza si va dai 20 ai 40 mila euro».

La novità sta nell’approfittare della tecnologia in un settore per ora ancora piuttosto tradizionale. Da dove è nata questa idea?

«Mi sono sempre occupato di arredamenti in particolare per la grande distribuzione organizzata. Progettavo e vendevo arredi come per esempio le scaffalature. Qualche anno fa sono entrato in contatto con il mondo dei tabaccai e mi è piaciuto molto per il rapporto umano e personale che si crea. Questo permette di individuare l’esigenza concreta e specifica che possiamo risolvere facilitando il lavoro al tabaccaio e offrendo al pubblico un ambiente confortevole».

Finora 17 progetti realizzati, due in consegna e 500 mila euro di fatturato. I prossimi passi?

«Siamo già usciti dal Circondario, arrivando fino in Toscana o in Lombardia, la prossima settimana a Ravenna. Solo in Emilia-Romagna ci sono cinquemila tabaccherie, i clienti potenziali non sono pochi. Il nostro punto di forza è la rapidità con cui facciamo la ristrutturazione: quattro giorni netti, anche nei casi di istallazioni tecnologiche. Ci sono diversi interessati e stiamo ragionando anche nell’Imolese».

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