Imola, centrodestra:"Cerchiamo fino all'ultimo un candidato civico"

Imola

IMOLA. La giornata di ieri per Daniele Marchetti è cominciata coi complimenti per i carabinieri «per l'avvenuta identificazione dei dieci ragazzi che pestarono un coetaneo nei pressi del bar Renzo lo scorso 27 giugno». «I componenti della baby gang, tutti denunciati, finalmente avranno un nome e un cognome. Episodi come questo però ci devono far riflettere, la politica infatti, oltre agli interventi nel campo dell'educazione che sicuramente non fanno mai male, dovrebbe mettere nelle condizioni le Forze dell'ordine di operare e presidiare il territorio adeguatamente, spazzando via quel senso di impunità che oggi aleggia un po' tra i giovani» aveva aggiunto Marchetti a nome della Lega che su questo episodio era già intervenuta spesso. E la stessa giornata si è poi conclusa con l’incontro con un papabile candidato del centrodestra, civico. “Top secret” il nome.
Quindi la variabile “candidato civico”, che in alcune competizioni recenti come a Forlì e Brisighella si è dimostrata vincente, è ancora in auge nel centrodestra imolese?
«Mai come in questo periodo il centrodestra imolese è vivo e compatto. Sì, c’è ancora un nome civico che stiamo valutando, non abbiamo ancora archiviato quella pagina che ci eravamo prefissati fin da principio. Ovviamente questa sarà una campagna particolare, lampo e con agosto di mezzo, e come è noto quello è un mese un po’ perso per la politica. Un candidato civico può pescare in un bacino anche più ampio e per noi, in un territorio dove da sempre la sinistra è stata più radicata, per noi può rappresentare un valore aggiunto. Certo deve rappresentare un pensiero in linea con la nostra coalizione. Sicuramente con un civico la campagna elettorale avrebbe un taglio differente».
In questo caso sarebbe una scelta che ripercorrerebbe quella fatta nel 2018. Ma i partiti della coalizione, che finora non annovera espressamente liste civiche, sono pronti a rinunciare al candidato di bandiera?
«Se la trattativa col candidato civico non dovesse andare a buon fine, sia da una parte che dall’altra, allora si valuteranno i nomi espressi dai diversi partiti. Poi si farà la scelta più opportuna, in pochissimo tempo. Noi siamo sempre in contatto con tutte le anime del centrodestra, così come con le nostre segreterie regionali e anche su questo piano c’è piena condivisione su tutte le mosse che stiamo facendo. Ci sono le condizioni per fare una buona campagna elettorale e raggiungere un buon obiettivo».
Ci sono allora più nomi sul piatto? Chi si è fatto avanti, dalle pagine di un quotidiano locale, intanto, è il suo collega di partito Simone Carapia.
«Ogni partito, nel momento in cui saremo a un tavolo, avrà le proprie opzioni da mettere in gioco, poi di concerto con tutte le altre anime si sceglie. Non nascondiamo la disponibilità di più figure».
Quindi anche la sua?
«Penso che valga per ogni militante della Lega. Comunque, certo, anche io se mi venisse chiesto sarei a disposizione. Ma non avendo manie di protagonismo al momento lavoro per l’obiettivo che ci si era dati: quello di trovare un candidato civico. Se non si troverà sarà un candidato di bandiera e a seconda delle opzioni che verranno messe sul tavolo si valuterà quale potrebbe essere la carta migliore, anche per costruire una squadra che poi sarebbe calibrata sul front man».
Andrea Zucchini era il vostro possibile candidato civico? Prima che dicesse pubblicamente di no…
«Io con lui ci ho parlato. Nel momento in cui ho saputo che rivalutava l’ipotesi di scendere nuovamente in politica, e visto che in passato con la sua lista civica aveva pescato nell’elettorato di centrodestra, ero tenuto a parlare con lui e capire quale fosse la sua intenzione. Mi disse che doveva ancora decidere se mettersi in gioco o no e che ci avrebbe pensato qualche giorno, poi il discorso è finito, abbiamo visto cosa ha detto in conferenza stampa. Non c’era comunque alcun accordo chiuso. Come forza politica stiamo cercando di mettere sul piatto una proposta forte e coesa e non potevo permettermi che ci fosse una componente scollegata che portasse via elettorato al centrodestra e avremmo dovuto gestirla. Anche per evitare l’errore che sta avvenendo nella controparte, ovvero nel centrosinistra dove c’è stata comunque una rottura».
A voi fa certamente gioco quello che succede sul fronte opposto, con due candidati che fanno riferimento all’elettorato di centrosinistra.
«Per loro non credo sia una situazione semplice e noi a maggior ragione abbiamo il dovere di presentarci uniti e compatti con un progetto serio, senza promettere la luna, ma con indirizzi chiari. Il nostro obiettivo è far vedere che c’è un’alternativa di centrodestra coesa e unita».
Abbiamo capito che lei spinge molto sull’ unitarietà del centrodestra. Però nella Lega sembrano evidenti ormai due anime distinte e se vogliamo essere espliciti, e personalizzarle, da un lato c’è lei e Carapia dall’altro.
«Credo che quando un movimento cresce esponenzialmente come il nostro ci possono essere differenze di pensiero e vedute e discussione, immagino succeda in ogni partito. L’importante è mantenere in piedi una struttura territoriale che sia unica e oggi è così. Il vostro giornale ad esempio aveva riportato di recente che la Lega era in piazza con due banchetti distinti, ma le firme raccolte sono state portate alla stessa segreteria e il tesseramento è unico. Quindi per chi ha voglia di lavorare le porte sono aperte».
Vi sentite più radicati sul territorio di quanto eravate due anni fa?
«Alla Lega si è avvicinata parecchia gente nuova. Credo che il fatto positivo sia che siamo riusciti a coltivare l’unità del centrodestra visto che stiamo dialogando in maniera concreta senza protagonismi dei singoli partiti. Allora era il momento del Movimento 5 Stelle e non poteva andare diversamente, ma l’eredità di quell’esperienza è che oggi noi siamo sempre uniti e il fatto che oltre all’ipotesi civica da giocare possiamo mettere in campo anche diverse figure interne ai partiti vuol dire che siamo cresciuti.».
Quindi, quanto tempo vi date, ancora, per comunicare nomi in lista e candidato sindaco?
«Siamo agli sgoccioli, se vogliamo arrivare ad agosto con la squadra completa, entro il mese dobbiamo sbrigare tutto per poter cominciare a raccogliere le firme da subito, dopo il 20 luglio. Stiamo già mettendo giù le liste e vogliamo essere nelle condizioni di avere tutta la parte burocratica pronta. Quindi direi che entro pochi giorni si decide, sennò diventa tardi. La scelta di non accelerare l’abbiamo fatta anche per non perdere l’occasione di sfruttare tutto il tempo a disposizione per fare un lavoro più concreto possibile, e per non arrivare con una proposta fatta in fretta e furia tanto per dire che siamo arrivati primi. La volta scorsa eravamo partiti subito con una candidatura unitaria e con largo anticipo, però siamo arrivati terzi, quindi forse è stato meglio perdere qualche settimana in più che ci ha concesso anche di valutare, ad esempio, anche questa ultima opzione civica».

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