Imola, Castel del Rio chiuso per frane. "Tutte le strade distrutte"

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A Castel Del Rio non si gira. «Tutte le strade comunali sono interdette al traffico», spiega Pierangelo Tossani dell’Ufficio tecnico del Comune alidosiano. L’ordinanza, la 33 del 2023 firmata il 27 maggio, elenca tutte e 25 le strade chiuse al traffico a motore, ma anche in bici, fino al ripristino della viabilità. I residenti possono transitarvi salvo non vi siano allerte «di qualsiasi colore», afferma il sindaco Alberto Baldazzi, o «ogni tipo di criticità emessa dall’allerta meteo dell’Emilia-Romagna». L’unica altra eccezione è per i mezzi al lavoro. Questo si aggiunge per molti alla criticità di non riuscire nemmeno a raggiungere la propria casa o l’azienda per via delle frane. Come è successo a Enrico Alpi, imprenditore agricolo a Valsalva, che da giorni si è attivato insieme ai soccorsi e ad altri privati per aprire piste di emergenza.

La mappa delle frane

Non hanno ancora finito di contarle, tutte le frane che sono avvenute nel territorio di Castel Del Rio. «Stiamo liberando delle strade che ad oggi sono ancora chiuse, all’opera ci sono tecnici, volontari, ditte – racconta Tossani –. Dall’altro lato con l’ufficio e i geologi stiamo facendo il giro per georeferenziare tutte le frane. Non sappiamo ancora quante ce ne siano con esattezza, forse anche un centinaio. Ci capita di ripulirne una e così di scoprirne un’altra. Grazie ai droni di alcuni volontari ci siamo fatti un’idea dall’alto della situazione. Dal paese non era possibile».

Aprire la via

Oltre che vietato, spesso il transito è proprio impossibile. A Valsalva nei giorni scorsi si è praticato un esempio di solidarietà concreta, lontana dai riflettori, che ha visto coinvolte aziende, imprenditori e privati per far fronte alle frane che hanno cambiato il territorio interrompendo molte strade. Tra cui la via Panoramica, che si stacca dalla Montanara vicino al Ponte degli Alidosi per poi rientrarvi appunto a Valsalva. A valle la strada è proprio crollata mentre a monte alcune frane hanno interessato pure vie laterali, come via Ca’ del Gobbo, che conduce anche ad alcuni capannoni gestiti dal Gruppo Eurovo.

«Nei primi giorni abbiamo portato il mangime per centinaia di migliaia di pulcini in sacchi riempiti a mano – racconta Enrico Alpi, che ha dato una mano al Gruppo e ai Vigili del fuoco –, poi c’è stata la spola con l’elicottero e alla fine siamo riusciti ad aprire una pista». Tanti i volontari come lui: «Un giardiniere di Imola ha noleggiato a sue spese uno scavatore per fare le fossette sulla Panoramica, o ancora un barbiere di Castel Del Rio ha tenuto chiuso il negozio per darci una mano», racconta.

Anche le sue attività sono state colpite: «Una frana ha coperto 800 quintali di legna e un caricatore, che sono andati persi. Nel bosco ne avrei altri 3.500 quintali già puliti e pronti da segare, ma non ci si arriva». Le frane hanno centrato anche i suoi terreni seminativi. Restano indenni, per ora, i dieci ettari di castagni: «Sono piante secolari. I tanti castagneti colpiti dalle frane sono andati perduti. Non sono impianti che si recuperano in qualche anno», conclude riflettendo sulla vallata.

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