Imola, c’è una proposta di gestione per l’ex bar Bacchilega

La rinascita dello storico bar pasticceria Bacchilega potrebbe essere alle porte. Dopo anni di chiusura, una vetrina spenta che ha rabbuiato la vita del centro per diversi anni, è arrivata una proposta al Comune, che proprietario dei muri, sia per i locali in via Mazzini 2 che in via Mazzini 6, vale a dire oltre al bar anche per quella che era l’edicola adiacente. Pubblicato il 21 giugno scorso, il bando fissava la scadenza per presentare l’offerta di partecipazione alle 12 di ieri. Questa mattina alle 10.30 nella sede di Area Blu è fissata, in seduta pubblica, l’apertura dell’offerta. Nei mesi scorsi si era sparsa la voce dell’interessamento anche di note pasticcerie faentine, e poiché la vecchia gestione aveva avuto problemi con gli spazi del laboratorio originario, la scelta di unire anche gli ambienti dell’ex edicola è stata funzionale a soddisfare questa esigenza e il fatto di averli inseriti aveva costituito la sostanziale novità rispetto al primo bando. Oggi si saprà tutto.

Altri interventi

«Siamo contenti perché riteniamo che sia importante riaprire questi spazi storici nel cuore del nostro centro storico e particolarmente sentiti dagli imolesi –commentava ieri il sindaco Marco Panieri –. Avremo modo di incontrare e confrontarci con la gestione, finito l’iter amministrativo, e il restauro che verrà avviato dovrà restare in linea con la sua identità e storicità. È un tassello di un grande mosaico che il Comune sta costruendo impiegando risorse, economiche e umane, per riportare luoghi pubblici dismessi nelle disponibilità dell’ente affinché tornino attrattivi, con realtà, esperienze e nuove opportunità».

«Proprio a luglio abbiamo firmato il comodato d’uso gratuito per i locali ex-Telecom in via San Pier Crisologo e saranno riaperti per aumentare i servizi comunali e per supportare gli eventi che si svolgono in centro – fa sapere ancora il primo cittadino –. Mentre per quelli dell’Agenzia del Demanio nei portici del palazzo del fascio abbiamo avviato l’iter e in queste settimane dovrebbe arrivare riscontro dal Ministero della Cultura, tramite la procedura del “federalismo demaniale culturale”. Infine, fra pochi giorni uscirà anche il bando per la gestione dei locali “ex OperaDulcis”, i quali anch’essi finalmente potranno concorrere al rilancio di piazza Matteotti».

Come diventerà

L’obbiettivo sarà salvaguardare anche la storia di questo locale. Parte dell’arredamento storico del locale rimarrà in comodato d’uso all’aggiudicatario e dovrà essere utilizzato come elemento di arredo caratterizzante (l’immobile appartiene alla categoria del demanio Pubblico comunale di interesse culturale e ambientale). La destinazione e l’uso sono quelli di esercizio pubblico di somministrazione di alimenti e bevande e la concessione ha una durata di 9 anni dalla data di stipula, con opzione di rinnovo per ulteriori 9 anni. Il canone di concessione annuo a base d’asta era stabilito in 24mila euro annui.

L’aggiudicazione avverrà in base all’offerta economicamente più vantaggiosa, è comunque una sola quella presentata. Per i lavori di riqualificazione e restauro a carico dell’aggiudicatario, il bando chiarisce che «per facilitare questi interventi Area Blu mette a disposizione un progetto, titolo edilizio (Scia) e relative autorizzazioni della Soprintendenza e sismica. Tale progetto potrà essere utilizzato in toto o parzialmente modificato, fermo restando gli ottenimenti di tutte le autorizzazioni necessarie. Tali lavori dovranno comportare un investimento di almeno € 100.000 euro». Poiché il Comune vuole che sia garantito almeno un livello minimo dal punto di vista qualitativo dell’intervento, nel bando era inserita la clausola di sbarramento: per poter essere ammessi alla fase di valutazione dell’offerta economica, i concorrenti devono ottenere, nella valutazione dell’offerta tecnica, un punteggio complessivo non inferiore a 50 punti, pena l’esclusione.

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