Imola, boom edilizio ma i rincari minacciano la ripresa

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Il Superbonus 110% rappresenta una boccata di ossigeno che rinvigorisce un comparto, quello edile, che stava attraversando una crisi profonda e perdurante. Lo conferma il Centro studi della Confartigianato regionale che sottolinea come «il valore degli investimenti di lavori finiti incentivati dal Superbonus 110% risulta pari al 12,5% con riverberi sulla dinamica delle nuove iscrizioni di impresa il cui numero, nei primi 11 mesi del 2021, è cresciuto (+11,8%) rispetto al numero di iscrizioni del 2019. Gru, impalcature e cantieri nascono come funghi nel territorio. Ma questo traino sta generando anche dei contraccolpi, in negativo, a causa di una serie di fattori che ne minano l’efficacia. Soprattutto in termini di occupazione specializzata, sempre più difficile da trovare, e materie prime, in apprezzamento, in continua diminuzione per quantità e anche soggette a speculazioni». Una fotografia che vede per questa straordinaria fase espansiva aspetti positivi, ma che porta con sé anche questioni concretamente negative.

Materie prime e speculazioni

Lo testimonia sempre chi nel settore opera quotidianamente come, per esempio, Pasquale Colli. Per il titolare dell’Edil Pentagono, infatti, «facciamo una fatica immane, e non da oggi, a trovare le materie prime e gli operai specializzati per poter soddisfare tutte le richieste che arrivano dal mercato. A titolo di esempio, per avere i cappotti isolanti – sottolinea a riguardo – oggi ci tocca aspettare dai 3 ai 4 mesi. Questo significa rallentare il tutto. Senza contare che i costi stessi sono schizzati alle stelle negli ultimi mesi, in alcuni casi anche a causa di speculazioni. Per cui noi oggi ci rivolgiamo direttamente alla fabbrica produttrice superando l’intermediazione altrimenti tempi e costi aumenterebbero troppo». Per Gianfranco Montanari della Sogei : «Una mole di lavoro così non si era mai visto. Sul fronte delle materie prime, già a partire dal secondo semestre del 2021 abbiamo iniziato a notare problemi nel rispetto delle consegne e successivamente nell’incremento del costo delle materie prime. Basti vedere il costo degli isolanti che nel giro di pochi mesi sono cresciuti anche di quattro volte».

Associazioni artigiane

Sulla questione speculativa anche i rappresentanti di categoria degli artigiani confermano alcune evidenti storture. «Sappiamo – spiega il presidente della Cna imolese, Luca Palladino – che aziende stanno avendo ritardi nella consegna dei materiali. Per non parlare delle difficoltà a reperire manodopera in tutti i comparti. Un altro problema è però ancora la risposta degli enti sulle autorizzazioni, ancora lenta, anche se salutiamo positivamente gli sforzi che le amministrazioni locali stanno facendo per cercare di velocizzare gli iter. Per questo crediamo che per rendere un po’ più strutturale una ripresa di un comparto fortemente colpito dalle crisi precedenti come quello edilizio sia necessario, anche con percentuali di bonus differenti, allungare i tempi di proroga».

«Viene confermato il valore della misura intrapresa dal Governo – sottolinea Davide Servadei, di Confartigianato Emilia Romagna –. È positivo che negli interventi per la stabilizzazione triennale sia previsto il prolungamento sino al 2024 degli incentivi. Se però non si interviene tempestivamente, l’abnorme crescita dei prezzi delle materie prime finirà con il ricadere sulla crescita e rendere vano il lavoro e gli investimenti fatti anche grazie ai fondi del Pnrr. Nello stesso tempo è paradossale che in un Paese ad elevata disoccupazione, in particolare giovanile, vi sia una richiesta inevasa così elevata di manodopera. È necessaria una profonda riflessione sul nostro sistema formativo».

In Comune 600 pratichein soli 3 mesi

Che il Superbonus edilizio sia una misura recepita molto bene dal mercato, lo conferma l’attività amministrativa che corre parallela alla fase finale di cantiere vero e proprio. Stando ai numeri rilasciati dallo Sportello unico dell’edilizia imolese, infatti, le domande presentate sono state circa 600 solo nel primo trimestre del 2021. Ogni istanza riguarda però più pratiche edilizie relative al medesimo fabbricato. Per l’assessore all’Urbanistica di Imola Michele Zanelli «dati più recenti al momento non ne abbiamo, ma nell’ultima parte dell’anno, un po’ per colpa dell’incertezza sulla proroga, un po’ anche per le congiunture di mercato che vedono il comparto edile oberato di lavoro, abbiamo visto rallentare l’arrivo di pratiche. Rimane sempre un numero di gran lunga superiore alla media, una situazione straordinaria che ci ha visto, nel marzo 2021, dare un incarico integrativo alla Cooperativa sociale Giovani rilegatori, che proseguirà ancora, per aiutare il personale dello Sportello unico edilizia a ridurre i tempi di risposta alle istanze di accesso agli atti. Con questo intervento - chiude Zanelli - puntiamo a rientrare nei tempi di 60 giorni previsti, che negli ultimi periodi invece erano molto più vicini ai 90, per essere così più efficaci nel soddisfare le esigenze di cittadini e imprese».

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